ECCO IL CAPITOLO 6
Nel 1949 seppi che c’èra una scuola serale, io che non avevo potuto completare le scuole dell’obbligo, mi iscrissi subito, tutti dicevano che per avere un libretto di lavoro professionale era necessario il diploma della quinta elementare, la scuola iniziò a settembre, il programma era di 6 mesi, mi impegnai subito, anche perché sapevo che, l’anno dopo avrei dovuto fare il servizio militare.
Alla fine di aprile, 1950, ci furono gli esami, rimasi soddisfatto dei buoni voti ricevuti.
IL CERTIFICATO DI QUELL'EPOCA
I mesi che seguirono fui chiamato al distretto militare di Treviso, che fecero una breve selezione ci fecero dei test di capacità, di concentrazione, durarono un paio di giorni, in settembre mi arrivò la cartolina di precetto per il servizio militare, fui assegnato al terzo reggimento, di artiglieria da montagna,
mi dovetti presentare ha Belluno dove cerano le grandi caserme per il CAR,
Centro, Addestramento, Reclute.
I primi 45 giorni di preparazione, per poi dovevano assegnarci, il posto per il resto della ferma.
Che in quel periodo era di 15 mesi.
Finito il CAR fui prescelto, assieme a altri per fare uno speciale corso, si trattava per i collegamenti radio e telegrafo, siamo partiti da Belluno accompagnati da un ufficiale,
Siamo arrivati 12 ore dopo a San Giorgio di Cremano, in provincia di Napoli,
Li era il posto dove preparavano i diversi corsi di varie specialità incominciai il corso, collegamenti
radio, io pensavo che, non sarei mia arrivato, fino al termine,
invece mi è subito piaciuto, era una cosa molto, interessante.
Dopo le prime raccomandazioni dai istruttori, incominciò, l’alfabeto morse, che per me non immaginavo, nemmeno come funzionava, in una decina di giorni tutti, io e miei commilitoni eravamo entusiasti, le prove di trasmissioni nelle apposite maglie per dare dei dati ai comandanti di varie batterie, le notizie, ecc. formare delle frasi con . -. e -.- fu una vera esperienza, il corso durò 45
giorni, poi venni assegnato, al gruppo di artiglieria da montagna terzo reggimento della brigata Julia, del gruppo Conegliano,nella caserma, San Rocco a Udine, ci furono assegnati al reparto comando dove si continuava a studiare, la cosa che mi sorprese che tutto quello che avevamo studiato, sull’alfabeto morse, non lo abbiamo usato per niente, ci dettero in dotazioni delle radio, riceventi,e trasmittenti, tutto veniva fatto in fonia.
Un giorno di servizio alla porta carraia per fare uscire o entrare gli automezzi
Una sera, in libera uscita, in città notai un, manifesto, il quale diceva se avete buona volontà, questo corso questa scuola fa per voi, si trattava di imparare e studiare fotografia, non lo so il perché a me mi venne l’idea di iscrivermi, quei poche soldi che la deca cioè la paga dei militari la usai per l’iscrizione, comperai subito dei libri, manuali, e mi buttai a capo fitto,era forse arrivato il momento, per trovare un nuovo mestiere.
Tutti i permessi che potevo avere dal comando li usavo ad andare nel laboratorio fotografico.
Mi esercitavo con molto interesse nella camera oscura per imparare le tecniche dello sviluppo
Delle negative sia della carta, imparai a usare gli ingranditori, cominciai a conoscere le funzioni della carte e le sue specifiche funzioni secondo il negativo se era sovra esposto o sotto esposto, tutto si poteva correggere tramite il tipo di strato gelatinoso della carta da fotografia, un giorno uscendo dal laboratorio mi incontrai con un tenente comandante del reparto comando, lo salutai di scatto come l’etichetta doveva, mi domandò cosa facevo io li.
Sapevo che era vietato fare quello che facevo, al ritorno in caserma mi avrebbe di sicuro chiamato a rapporto in ufficio.
Non avrei mai immaginato quanto bene mi sarei trovato dopo in caserma.
Lui un amatore di fotografia, andava li per far sviluppare le sue foto, quando capi che io lavoravo li in camera oscura, mi disse serio, lo sai che è vietato per un soldato, io impallidii,
Poi sorridendo mi disse, io vorrei darti una sanse, tu mi sviluppi delle foto che nessuno deve vedere, capii subito che lui era un vero donnaiolo, e cercava in me un complice, gli dissi subito, che su quel laboratorio io ero controllato,e non sarei stato libero di fare questo,
Mi disse che ne avremo parlato in caserma.
Aspettavo con ansia, cosa mi avrebbe detto il Tenente?
Più tardi venni chiamato in ufficio del Tenente, gentilmente mi fece accomodare, mi disse chiaramente che dovevo fare in modo di svilupparle le sue foto, perché erano cose personali,
Io le disse subito che per fare questo ci vorrebbe una camera oscura dove si possa lavorare.
Con chiarezza mi disse di chiedere che la stanza si poteva trovare, io quadrai in giro e gli disse, questa stanza sarebbe l’ideale, ce il tavolo grande ci sono le luci bastava cambiare le lampade speciali oscure il resto io potevo procurarlo cioè comperare un piccolo ingranditore e le diverse bacinelle per mette a bagno le foto per lo sviluppo il fissaggio, il problema dove io passo mettere questa attrezzatura, mi guardò sorridendo mi fece vedere un grande armadio,
E disse questo è il posto che ti occorre io mi interesso che da domani sia a tua disposizione.
Poi mi porto nella sala dove gli specialisti di tiro al giorno facevano scuola delle coordinate di tiro, e disse se tu pensi che qui puoi utilizzare questa stanza, gli dissi subito di si il tavolo geometrico dove facevano il disegni bastava inclinarlo orizzontale,
mettere la lampada speciale sul posto dove loro usavano per illuminare i disegni,
tutto mi sembrò realizzabile,
dalle ore 20.00 io avrei potuto usare quella stanza per fare quello che volevo.
Ottenni subito i permessi che potevo uscire dalla caserma quando volevo,
Ne approfittai subito, il giorno dopo procurai tutto quello che mi occorreva, avevo un permesso speciale, T.S.T. termine , spettacolo, teatrale, cioè potevo rientrare anche dopo le ore 24.00.
Tutto prosegui molto bene in caserma tutti mi consideravano il fotografo della caserma, negli addestramenti esterni in montagna il mio lavoro dovevo solo seguire la colonna che trainava i pizzi cioè i cannoni e fare delle foto che poi le avrei sviluppate io in fretta perché il comando le voleva per pubblicarle sul giornale degli artiglieri di montagna.
Passarono i mesi si avvicinava il tempo per la fine del servizio militare, fui chiamato dal comandante della caserma mi disse che ne pensavo , se facevo una firmetta lui avrebbe fatto il resto mi garantiva che in tre mesi sarei stato caporale maggiore e dopo sei mesi avrei potuto iniziare i corsi di sergente, furono giorni difficili, prendere una cosi difficile decisione,
Alla fine rinunciai, potevano capitare altri comandanti che sostituivano quelli attuali questo succedeva spesso, non ero sicuro che fosse cosi facile. Nel frattempo continuai ha studiare,
Volevo imparare certi sistemi di sviluppo e stampe di fotografie, i tempi di esposizione, e i getti di raggi di luci tramite obbiettivi simmetrici, c’èra tanto da studiare su questo ramo,
La teoria era necessaria per poi passare alla pratica facendo delle prove per poi poter costatare la riuscita delle prove.
Finalmente arrivò il congedo, io subito mi preparai stava iniziando una nuova vita, mi sentivo
Pieno di dubbi, come sarebbe andata? Ora non avevo più il laboratorio dove avrei potuto sempre chiedere spiegazioni, ero solo ma ci credevo, dovevo farcela.
CONTINUA
Buona serata a tutti/e.
Tomaso