Con l'arrivo della prima neve, voglio
farvi vedere le storielle dell'amico Illario
come noterete il panorama è cambiato
STORIELLE
E BARZELLETTE 2°
10.
Nel medio Evo sta per essere eseguita l’esecuzione di un
condannato. Tutto è pronto. Il recluso ha già salito le scale del
palco quando arriva un messo a cavallo gridando: «Alt!
Alt! E’ arrivata ora la grazia! Liberate il prigioniero!».
Detto e fatto, l’uomo viene rilasciato. Appena liberato scende le
scale dal soppalco e, mentre sta cercando di andare per i fatti suoi,
arriva un nuovo cavaliere con un editto in mano e che urla: «Avete
sbagliato! La grazia è per il secondo carcerato!».
L’uomo, seccato, manifesta cosi il suo disappunto: «E
adesso? Devo … rifare le scale?».
11.
Il Sindaco, su parere della commissione edilizia, convoca un
cittadino. Questi aveva presentato un progetto per la costruzione di
una casa ad uso propria abitazione.
Il
Sindaco esordisce: «Ecco
…, noi vorremmo sapere come lei voglia dare a tutte le stanze una
forma rotonda. Vede, secondo me e la commissione, ciò arrecherebbe
tanto disagio nella distribuzione dei mobili, oltre ad un enorme
spreco di spazio».
«Vede,
signor Sindaco …»,
risponde l’interpellato, «ho
preso questa decisione per ovviare alla richiesta di mia suocera:
ella pretendeva che nella nuova casa, doveva esserci sempre un angolo
per lei!».
12.
Un paziente va dal medico con gli esami richiesti. Dopo aver valutato
attentamente le analisi egli fa la sua diagnosi. Il malato ascolta
un po’ perplesso il responso, poi obbietta: «Vede,
dottore, lei è il terzo sanitario che mi propina una versione
diversa sul mio stato di salute!».
Il medico
tranquillizza il suo interlocutore: «Quando
faremo l’autopsia, allora vedremo chi di noi tre avrà ragione!».
13.
Un cliente entra in un ristorante ed ordina un piatto di minestra.
Al momento d’essere servito nota che il cameriere tiene il pollice
immerso nella fondina. E’ molto contrariato per tale
atteggiamento, ma decide di soprassedere. Ma, non tace la seconda
volta quando vede di nuovo il pollice dentro la porzione il purè di
patate della seconda portata. Quasi furente chiede: «E’
mai possibile che per ben due volte lei intinga le dita nel mio
cibo?».
«Sa
…»,
risponde l’interpellato, il dottore mi ha prescritto di tenere in
caldo-umido il dito, essendo affetto da foruncolosi!».
L’avventore,
ormai fuori di sé, gli grida: «Lo
sa dove deve mettere il suo dito? Su quel posto!!!! Ha capito?».
Ed
il cameriere: «Questo
lo faccio quando sono in cucina, dove non mi vede nessuno, ma qui …
non posso!».
14.
Un tale esce miracolosamente illeso da un incidente stradale.
Qualche giorno dopo viene coinvolto in un incendio della propria casa
ed anche questa volta ne esce incolume tanto da chiedersi
continuamente da dove arrivi tanta fortuna. Mentre meditando
attraversa la strada, ecco sfrecciare una moto che lo sfiora di pochi
centimetri, evitando di investirlo. Allora, quasi inveendo, sbotta:«
Ma chi è questo qualcuno che protegge continuamente la mia vita?».
Una vocina, quasi impercettibile, gli risponde: «Sono
il tuo angelo custode».
«Ah,
sì? E quando mi sono sposato dov’eri? In ferie?».
15.
In una casa di malati di mente sono scappate le “cocorite”
dalla voliera.
Si
aspetta l’imbrunire per cercare di recuperarle dal momento che
erano tutte appollaiate sull’unico albero al centro del grande
cortile. Il direttore fa salire su una scala uno dei malati in via di
guarigione dandogli le direttive del caso. L’incaricato riesce ad
agguantarne prima una gialla, poi una rossa. Il superiore, allora,
gliene indica una dietro le spalle color verde. Ma lui,
imperturbabile, risponde: «Ma,
direttore, non vede che è ancora … cruda?».
16.
Il dirigente di una casa di malati di mente, nota che, tra gli
ospiti, c’è un certo interesse nel leggere un libro. Chiede ad un
pensionato se la trama è bella. «Bellissima!»,
si sente rispondere. Gli domanda allora se può prestaglielo e
l’altro: «Sicuramente!
Però deve attendere ancora quindici giorni prima che arrivi il suo
turno!».
Finalmente riesce a mettere le mani sul tanto desiderato romanzo. Uno
sguardo e … «Evviva!
Evviva! Sono trenta giorni che cerco questo … elenco telefonico!».
17.
Da una clinica psichiatrica sfugge al controllo un ricoverato.
Questi, scambiando la lunga antenna della bandiera per il palo della
cuccagna, sale fino in cima, poi incrocia le gambe come fanno i
giocolieri del circo e lì rimane per ore.
Preoccupati
di tale atteggiamento i medici ed il personale sanitario provano
tutti gli argomenti per indurre il paziente a scendere, ma invano.
Viene pure chiamato, come ultimo tentativo, il cappellano
dell’ospedale il quale dapprima recita una preghiera, poi traccia
un ampio segno di croce. In un lampo l’uomo scende.
Gli
astanti si avvicinano, lieti che l’avventura sia finita nel
migliore dei modi e chiedono al paziente come si sia persuaso a
terminare questa bravata.
«Se
sapeste quanta paura ho avuto quando quell’uomo vestito di nero mi
ha fatto quel segno! O vieni giù, o ti taglio il palo …!».
18.
Le tre persone della SS. Trinità ovvero Padre, Figliolo e Spirito
Santo cercano un posto per andare in ferie. Il Padre esprime il
desiderio di ritornare nel giardino dell’Eden, da dove è iniziata
la storia dell’umanità. Il Figlio manifesta invece la sua
intenzione di tornare in Palestina, dove è nato ed ha vissuto tutta
la vita. Lo Spirito Santo, invece, suggerisce di andare in un posto
nuovo, mai visitato. Ci pensa su e …: «Il
Vaticano! Lì, sono sicuro di non aver mai messo piede!».
19.
Correva l’anno 1946. Imperversava la campagna elettorale sul
referendum: monarchia o repubblica? Un tale stava scrivendo a
caratteri cubitali su un muro: “VIVA LA MON…..”. Si avvicina un
carabiniere e gli posa una mano sulla spalla. Sorridendogli gli
chiede: «Monarchico
… vero?».
Era nota a tutti la fedeltà dell’Arma al re. L’uomo si gira,
guarda l’agente e con piglio sicuro e fiero risponde: «No,
no….Veneto!».
20.
Due coniugi, innamoratissimi, festeggiano il loro venticinquesimo
anniversario di matrimonio. Lo sposino (si fa per dire) chiede alla
moglie se in tutti quegli anni lei non abbia mai avuto qualche
tentennamento verso altri uomini. Lei, un po’ contrita, risponde:
«Sai
… ti ricordi quella volta che avevi chiesto un prestito in banca e
mai ti veniva concesso? Beh, dopo una mia visita al direttore, il
mutuo ti venne accordato, vero? Ed il marito: «Certo
che mi ricordo! Ancor oggi non so come ringraziarti di questa tua
azione nei miei riguardi! Solo una donna innamorata ha potuto
sacrificarsi a tal punto per il marito!».
«Veramente
…»,
prosegue lei, «anche
quella volta che era in bilico la fornitura di arredamento per quel
grande albergo nel Kuwait! Se non ti fosse stata assegnata, la nostra
fabbrica rischiava il fallimento. Io mi recai dal progettista e dopo
quella visita le cose si sistemarono, ricordi?».
«Eccome se mi
ricordo! Te ne sono
veramente riconoscente! Dove si trova una donna che per ben due
volte, per amore del proprio marito, si presta a simili ricatti?. Ti
voglio doppiamente bene!».
E
la moglie, incoraggiata dai lusinghieri apprezzamenti: «Ecco
… però … dovrei confessarti ancora che … quella volta che ti
eri messo in politica … e ti mancavano trecento voti … per
diventare sindaco …».
Spero che vi siate divertiti cari amici e amiche
Un abbraccio forte e sentito con sincero
affetto dal vostro amico di sempre.