Carissimi amici e amiche, ora è arrivato il momento
di chiudere con le storielle dell'amico Illario
queste sono le ultime cinque e sicuramente
vi faranno nuovamente fare una bella risata.
STORIELLE
E BARZELLETTE 4°
LE
ULTIME, SPERANDO CHE NE
ARRIVINO
ANCORA DAL CARO AMICO
26.
In un paese di provincia è da tutti risaputa la poca serietà delle
donne verso i propri mariti. Il parroco confessore, nonchè mediatore
di questa non edificante situazione, aveva istaurato l’uso d’una
metafora nell’accusa di questo peccato da parte del gentil sesso.
Bastava dire : «Padre,
sono caduta nella fontana!»,
ed il sacerdote capiva dando i dovuti consigli in merito.
Per
esigenze diocesane avviene l’avvicendamento del pastore d’anime.
Il nuovo parroco resta perplesso quando, nell’amministrare il
sacramento della Riconciliazione, sente spesso ripetere: «Padre,
sono caduta nella fontana!».
Decide allora di intervenire al prossimo consiglio comunale dove,
davanti a tutti i consiglieri, egli espone con calore la sua
preoccupazione: «Bisogna
provvedere urgentemente alla messa in sicurezza della fontana, dal
momento che tante donne del paese vi cadono dentro!».
Una risata generale accoglie la richiesta del sacerdote contagiando
tutti i rappresentanti del popolo.
Costernato
per l’ilarità suscitata dalla sua proposta, il sacerdote si
avvicina al Sindaco e, con deferenza, lo informa: «Non
so proprio cosa ci sia tanto da ridere, dal momento che sua moglie,
questa settimana, vi è già caduta due volte!».
27.
Il nuovo Sindaco, da poco eletto, sta rispondendo al questionario
inviatogli dalla Prefettura. Prima domanda: esiste l’ambulatorio
comunale? Risposta: sì. Seconda domanda: c’è il macello
comunale? Risposta: sì. Terza domanda: sussiste l’ostetrica
comunale? A questa domanda, il Sindaco rimane perplesso. Convoca
l’assessore ed vice Sindaco (quest’ultimo, tra l’altro, svolge
pure le funzioni di sacrestano) chiedendo loro lumi per la risposta.
Il sacrista, dopo attenta riflessione, gli esprime il suo punto di
vista: «Dovrebbe
chiamarsi con questo nome quella macchinetta, tenuta in sacrestia,
che serve per modellare le ostie della comunione».
Soddisfatto
per aver risolto il rebus il Sindaco formula la risposta nel
questionario: «Sì,
l’ostetrica comunale sussiste, ma è a completa disposizione del
Parroco».
28.
Il Maresciallo ed il Brigadiere incontrano il parroco del paese.
Notano con rammarico l’ingessatura del braccio sinistro rigidamente
allacciato al collo. Premuroso l’ufficiale si interessa subito di
come il sacerdote si sia infortunato. «Sono
inciampato sul bidet»,
risponde il prete, dando una versione alquanto frettolosa e facendo
capire di essere scivolato in bagno.
Mentre
ritornano in caserma il superiore in grado chiede al subalterno: «Ma
che cos’è il bidet?».
«Cosa
vuole che ne sappia io, signor Maresciallo! Da diversi anni, ormai,
non frequento più la chiesa!».
29. Due
ragazzi coetanei s’incontrano alla sagra del paese. Il primo,
figlio di un noto mafioso, mostra orgoglioso la lupara ricevuta in
dono dal padre per tale ricorrenza. Il secondo fa notare all’amico
il bell’orologio al polso donatogli dal padre per la stessa
occasione. Si sa come sono fatti i ragazzi; spesso sono
imprevedibili! In un attimo decidono di scambiarsi i doni ricevuti ed
ognuno ritorna felice a casa propria. Il primo mostra fiero al padre
l’orologio scambiato con la lupara. Il genitore, furente, inveisce
contro il figlio: «Ma,
disgraziato, se vai per la strada e trovi uno che ti dice “cornuto”
che cosa gli rispondi? Che sono le sei e mezzo?».
30.
Un portalettere deve consegnare in Paradiso una raccomandata. Mentre
S. Pietro cerca una penna per firmare, lui sbircia all’interno e
nota con grande interesse lunghe file di lampade ad olio. Curioso,
chiede allora ad un’anima bella, che si sta godendo il meritato
premio, cosa significhi tutto ciò. L’interpellata gli spiega che
le lampade raffigurano tutti i viventi e l’olio le opere buone che
essi stanno operando sulla terra.
Un’occasione
così il postino non se la poteva di certo lasciar scappare. Si fa
indicare il suo lume, poi intinge con la mano nella lampada accanto e
cerca di spostare più olio possibile nel contenitore delle sue opere
buone. Mentre pregusta con soddisfazione il riempimento, ecco due
schiaffi sonori arrivargli in faccia. Cosa era avvenuto? Era stata la
moglie, per fargli smettere ciò che stava combinando. Egli, infatti,
metteva la mano nel vaso da notte cercando di trasportare più
liquido possibile per versarlo poi nella bocca della sua amata.
Carissimi tutti/e, Illario lo avete conosciuto
in queste bellissime storielle, credo che non
tutti sappiate chi è veramente, ora vi do
l'occasione di conoscerlo meglio.
Aprite questo link sottostante e lo conoscerete.
Un abbraccio forte forte il vostro amico.