VEDENDO CHE AMATE LEGGERE LE STORIE DELL'EMIGRAZIONE ECCONE UNA BELLA.
Cari amici e care amiche, eccomi nuovamente per raccontarvi una storia, questa volta vi voglio parlare dei Viecelli cioè le famiglia di mia mamma. La famiglia Viecelli è originaria della provincia di Belluno, precisamente da Fonzaso un piccolo comune vicino Feltre il nome è Vieceli cioè con un, l, fu che al comune di Giavera del montello gli hanno aggiunto un, l.
Veniamo alla vera storia, ritorniamo indietro nel 1888 un giovane
parti da Fonzaso e si trasferì nel Montello precisamente ha Santi Angeli un paese del comune di Giavera del montello con la giovane maglie cioè i miei nonni.
Una terra molto dura ma con la buona volontà da coltivatori la vita incomincia, nel 1890 nacque il primo figlio e lo chiamarono luigi, nel 1892 il secondo figlio e lo chiamarono Angelo, nel 1895 la prima femmina e la chiamarono Angelina, poi nel 1898 mia mamma che la chiamarono Maria, nel 1900 nacque il più giovane e la chiamarono Giuseppe.
La vita Era dura e la terra non bastava per sfamare 5 figli, poi arrivò la sfortuna nel 1904 morì la giovane mamma e i cinque figli rimasero orfani. erano momenti drammatici mia mamma mi raccontava della cose inverosimili, ci è voluto un coraggio direi disumano ma necessario, mio nonno decise di emigrare verso gli Stati Uniti, in quei tempi nello Stato Dell'Illinois, con capitale Chicago, cercavano operai per le grandi miniere di carbone.
(Foto scaricate dal web)
vivevano in queste baracche molto l'ontani de centri abitati
Fu così nel 1906 che si imbarcò lasciando un giovane 16 anni una famiglia cioè i 2 fratelli e le due sorelle. Li lavorò con molti sacrifici che gli permisero di mandare in Italia il denaro per i figli che ha loro volta lavoravano la terra per vivere, Luigi il più vecchio era uno inquieto, voleva anche lui andare in America, e supplicava il papà di chiamare anche lui, che cosi avrebbero potuto guadagnare di più e ritornare in Italia con tutto quello che avevano guadagnato e poi restarci e vivere tranquilli.
fu così che nel 1911, parti per l'America.
Arrivato così in America, vedendo come vivevano, subito disse che lui non sarebbe mai andato ha lavorare in miniera.
Andò ha Chicago e fece l'auto trasportatore, in quei tempi erano cercati chi avevo coraggio per trasportare alcolici, erano i momenti del proibizionismo dell'alcol.
Andò ha Chicago e fece l'auto trasportatore, in quei tempi erano cercati chi avevo coraggio per trasportare alcolici, erano i momenti del proibizionismo dell'alcol.
Mio nonno nel 1920 ritorno in Italia e si risposo ma non ebbi figli.
Tutto quanto che io scrivo ora, ricordo ora chiarissimo che la mamma alla sera con noi figli tutti in torno il camino ci raccontava questo di come era stata la sua vita, e di quello che sapeva nelle lettere che arrivavano dall'America, era negli anni 35-40.
Continuo, intanto Luigi ha Chicago continuava il suo lavoro e mandava del denaro in Italia. 2 volte all'anno arrivavano dei grandi pacchi con dentro parecchi tipi di vestiti da donna.
Come vedete questa foto, questi vestiti arrivarono circa nel 1946 appena dopo finita la guerra mondiale iniziò nuovamente ad arrivare i pacchi di vestiti, ma non solo vestiti di cerimonia ma anche roba molto utile stoffe e tanto altro.
Tutti abbiamo sentito parlare della grande caduta dell'economia del 1929 in tutto il mondo, ma di più di tutti gli Stati Uniti.
Fu così, mio zio Luigi si inventò un nuovo lavoro, erano i tempi della ripresa e il governo americano aveva aumentato le pensioni, e cercava in tutti i modi per lanciare l'economia.
Le nuove auto in America. Le fabbriche lavoravano molto e cosi lui fece il venditore di auto in un anno inaugurò la prima autorimessa e poi la seconda e così via, poi con il commercio.
Le nuove auto in America. Le fabbriche lavoravano molto e cosi lui fece il venditore di auto in un anno inaugurò la prima autorimessa e poi la seconda e così via, poi con il commercio.
Come mi diceva mio zio del gasoline, cioè la benzina mise tanti distributori, e fece molta fortuna, immaginate che nel 1935
venne in Italia con la propria auto e si fermò per 2 mesi, portava in giro mio nonno Giuseppe per farlo divertire, mia mamma sorridendo divertita ci diceva, che aveva fatto montare nell'auto una tromba ha soffietto per in nonno, lui si divertiva ha suonare quando vedeva qualcuno nelle strada, io ho solo dei vaghi ricordi di quei tempi, la mamma raccontava che poi parti in fretta
perché era successo qualcosa di grave era stato dato ha fuoco una delle tante autorimesse che aveva creato era uno che ci sapeva fare.
Ora arrivo al mio viaggio per conoscere i parenti di Chicago.
Ora arrivo al mio viaggio per conoscere i parenti di Chicago.
Era ogni anno quando andavo in vacanza a casa, la mamma mi diceva, che dall'America non aveva sempre notizie dello zio e era preoccupata, fu cosi che io e la Danila nel 1981 decidemmo di fare
un viaggio, si sarebbe andati prima in Canada ha Toronto e da li ha Windsor che dista 500 km, poi da Windsor ha Chicago circa 500 Km ancora tutto andò per il meglio, qui sotto ci sono le foto che documentano quel viaggio veramente bello e pieno di emozioni.
Parlando dei parenti di Windsor, fu dopo la guerra che mio zio Giuseppe desiderava andare in America, con tutta la sua famiglia due femmina e tre maschi, ma in quel periodo non era possibile avere dei visti per gli Stati Uniti. Mio zio Luigi pensò di farli venire in Canada precisamente ha Windsor che confina con gli Stati Uniti, e ha solo 500 km da Chicago, così nel 1948 tutta la famiglia del zio Giuseppe partì per il Canada, dove tuttora vivono, il zio morì nel 1991, sulle foto ce pure lo zio e gli altri figli e figlie.
Nel Montello ha Santi Angeli rimase Angelo il secondo dei maschi, i suoi 3 femmine e 4 maschi, nel 1950 6 figli emigrarono a Milano,
solo un cugino vive tuttora nel Montello, Angelo morì nel 1975.
Parlando dei parenti di Windsor, fu dopo la guerra che mio zio Giuseppe desiderava andare in America, con tutta la sua famiglia due femmina e tre maschi, ma in quel periodo non era possibile avere dei visti per gli Stati Uniti. Mio zio Luigi pensò di farli venire in Canada precisamente ha Windsor che confina con gli Stati Uniti, e ha solo 500 km da Chicago, così nel 1948 tutta la famiglia del zio Giuseppe partì per il Canada, dove tuttora vivono, il zio morì nel 1991, sulle foto ce pure lo zio e gli altri figli e figlie.
Nel Montello ha Santi Angeli rimase Angelo il secondo dei maschi, i suoi 3 femmine e 4 maschi, nel 1950 6 figli emigrarono a Milano,
solo un cugino vive tuttora nel Montello, Angelo morì nel 1975.
Le foto sottostante le ho fatte da questo vecchio albun
Questa foto documenta una piccola pausa ha un McDonald's.
L'auto che vedete mi è stata data dal fratello Lino di Danila cosi da Toronto fino Windsor con la sua auto e poi con una auto di un cugino
L'auto che vedete mi è stata data dal fratello Lino di Danila cosi da Toronto fino Windsor con la sua auto e poi con una auto di un cugino
Qui soprastante una sosta fra Toronto e Windsor 500 Km circa
loro due ci hanno portato ha Chicago dal vecchio zio
sulla sinistra fratello e sorella, alla destra sorella e marito
Soprastante sempre cugini di Windsor
ecco mio zio 91 anni Luigi che parla l'inglese e si ricorda il dialetto veneto ci ha fatto rabbrividire sentendo tutto quello che aveva vissuto, ma lui diceva che era stato fortunato e che il suo carattere forte e risoluto gli aveva fatto superare tante cose impossibili, non potete immaginare le nostre emozioni abbracciando i miei cugini americani che non capivano una parola di italiano, per fortuna che noi avevamo portato nostra figlia Manuela che lei parlava l'inglese.
come interprete con i diversi cugini ci pensava mia figlia Manuela
le foto ricordo di allora fatte con le prime polaroid
questi ricordi indelebili non si cancelleranno ma. mio zio morì ha 101 anni
spero che anche questo racconto che ho vissuto 35 anni fa, sia stato
di vostro gradimento. Ora vi saluto con un abbraccio forte forte,
augurandovi una buona domenicca.
Dal sempre vostro e affezionato amico.
Tomaso
di vostro gradimento. Ora vi saluto con un abbraccio forte forte,
augurandovi una buona domenicca.
Dal sempre vostro e affezionato amico.
Tomaso