Grazie a Natale al mio giorno di riposo
Grazie nuovo anno, al mio giorno di riposo
Leggete bene sottostante e capirete
il perché delle frasi del mio riposo!!!
Carissimi amici e amiche mi è venuto in mente qualche cosa che nel mio libro non lo ho scritto, ora voglio un po raccontarvi qualcosa che parla proprio di Natale e Capodanno.
Come ho sempre detto che da giovane facevo il garzone panettiere.
In quel tempo il panificio non conosceva mai riposo, cioè anche alla domenica per me era giorno di lavoro, e purtroppo causa di questo non andavo mai alla santa messa, il perché era chiaro in quelle ore ero a cavallo del bicicletta che portavo il pane nei punti vendita, la massa passava in secondo piano e andavo solo quando era al pomeririggio.
Ecco perché voglio scrivere tutto questo, solo 3 volte all'anno il panificio chiudeva, cioè Natale, capodanno e Pasqua.
Erano giorni difficili si doveva lavora per due giorni continui per fare in modo che la scorta di pane fosse abbastanza per il giorno chiuso. Ecco dove voglio arrivare era il giorno che potevo andare in chiesa per la Santa messa, naturalmente felice e contento partivo da casa una bella ora prima camminando lungo la strada, parecchie donne e conoscenti mi fermavano e mi invitavano per offrirmi un bicchierino di grappa, erano tempi freddi e la grappa era quella che ci teneva un po di caldo, alla fine arrivavo in chiesa molto felice e mi avevo bevuto 2-3 bicchierini di grappa fino qui tutto normale, ma siccome non ero abituato all'alcol mi mettevo in un banco, come tutti gli altri, chi conosce i banchi in chiesa anno il posto per sedersi e pure per ginocchiarsi, per i primi dieci minuti mi sentivo bene poi piano piano il malore allo stomaco mi attanagliava, e tutto incomincia a girare per fortuna il mio stomaco era forte e non mi faceva mai rimettere, la storia continua che io ancora chiaro di mente, mi mettevo in ginocchio e con le braccia abbracciavo la parte superiore del banco e mi tenevo forte li.
Questo durava per tutto il periodo della messa, tutto girava mi sembrava di essere in un giro che tutto andava girando, la mia mente mi diceva però, tieni duro che il banco non si muove.
Finito la messa io non mi sentivo sicuro di alzarli perciò rimanevo sempre in ginocchio con le braccia bene agganciate, fino che non mi sentivo che potevo bene camminare.
Più tardi raccontai alla gente incuriosita per il modo che mi ero comportato, quando gli raccontai la ragione fu una grande risata.
Ricordo tutto questo che mi aveva dato veramente la gioia di vivere serenamente pensando solo che tutto questo era necessario per aiutare la nostra amata famiglia.
Come tutti sapete non sono uno che sa scrivere bene e punteggiare tutto, ma spero che voi tutti mi abbiate capito.
Ora vi lascio con un abbraccio forte e sentito, dal vostro per sempre amico che con tutti voi è felice.