Carissimi amici e amiche la notizia del mio racconto con il quale sono arrivato primo è arrivata anche al mio paese natio.
Ecco qui cosa scrive per me un amico.
Professore Luciano Todero.
Oggi abbiamo il grandissimo onore
di aver conosciuto un nuovo scrittore:
Tomaso che di storie ne ha tante,
per la sua lunga vita da emigrante,
presto partito dal paese natio,
solo fidando in se stesso ed in Dio.
Certo allora la faccenda era seria:
emigrare oppure patir la miseria,
miseria nera ed ancora più truce
se la trovi là dove hai visto la luce
e dove aspettavi degna accoglienza.
Non fu così, lo accolse la partenza
per lidi ignoti per mondi lontani
a fare i lavori più duri e più strani
con il fardello, quello più pesante:
la nostalgia che ogni emigrante
si porta dietro della Patria ingrata.
Ma la vita, in fondo, ebbe fortunata,
dall’amore seguito della fida consorte
Danila che del suo cuore gli aprì le porte,
dai figli circondato con grande affetto
sotto, sia pure lo straniero tetto
collocato a Zurigo, sua città d’azione.
Ed ora scrive, con grande emozione,
la sua vita trascorsa, in terra straniera,
ma con il cuor che sempre anela e spera
di essere ancora di Sernaglia cittadino
da dove lo staccò, funesto destino.
Quando ritorna è grande la festa
che a Lui dintorno gioiosa si manifesta
con i parenti e gli amici più cari:
son bei momenti anche se rari
quando ritorna nel paese natale.
Ma ora in modo davvero eccezionale
alla penna affida le sue belle memorie,
affinché perdute non siano le storie
e le vicende di chi distante
la vita affrontò come emigrante
ed all’etere le affida, sicchè veloce
il mondo tutta la sua gentil voce
udire possa ed avere insegnamento
da chi il cuore sempre contento
ha saputo mantenere in ogni caso.
Per il tuo messaggio, grazie, Tomaso!
Con stima e simpatia. Luciano Todero
Col San Martino, 11 febbraio 2012
Professore Luciano Todero e Signora