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mercoledì 2 febbraio 2011

LA MIA VITA, CAPITOLO NUMERO 6

ECCO IL CAPITOLO 6
Nel 1949 seppi che c’èra una scuola serale, io che non avevo potuto completare le scuole dell’obbligo, mi iscrissi subito, tutti dicevano che per avere un libretto di lavoro professionale era necessario il diploma della quinta elementare, la scuola iniziò a settembre, il programma era di 6 mesi, mi impegnai subito, anche perché sapevo che, l’anno dopo avrei dovuto fare il servizio militare.
Alla fine di aprile, 1950, ci furono gli esami, rimasi soddisfatto dei buoni voti ricevuti.
IL CERTIFICATO DI QUELL'EPOCA

I mesi che seguirono fui chiamato al distretto militare di Treviso, che fecero una breve selezione ci fecero dei test di capacità, di concentrazione, durarono un paio di giorni, in settembre mi arrivò la cartolina di precetto per il servizio militare, fui assegnato al terzo reggimento, di artiglieria da montagna,
mi dovetti presentare ha Belluno dove cerano le grandi caserme per il CAR,
Centro, Addestramento, Reclute.



I primi 45 giorni di preparazione, per poi dovevano assegnarci, il posto per il resto della ferma.
Che in quel periodo era di 15 mesi.
Finito il CAR fui prescelto, assieme a altri per fare uno speciale corso, si trattava per i collegamenti radio e telegrafo, siamo partiti da Belluno accompagnati da un ufficiale,
Siamo arrivati 12 ore dopo a San Giorgio di Cremano, in provincia di Napoli,
Li era il posto dove preparavano i diversi corsi di varie specialità incominciai il corso, collegamenti

radio, io pensavo che, non sarei mia arrivato, fino al termine,
invece mi è subito piaciuto, era una cosa molto, interessante.
Dopo le prime raccomandazioni dai istruttori, incominciò, l’alfabeto morse, che per me non immaginavo, nemmeno come funzionava, in una decina di giorni tutti, io e miei commilitoni eravamo entusiasti, le prove di trasmissioni nelle apposite maglie per dare dei dati ai comandanti di varie batterie, le notizie, ecc. formare delle frasi con . -. e -.- fu una vera esperienza, il corso durò 45
giorni, poi venni assegnato, al gruppo di artiglieria da montagna terzo reggimento della brigata Julia, del gruppo Conegliano,nella caserma, San Rocco a Udine, ci furono assegnati al reparto comando dove si continuava a studiare, la cosa che mi sorprese che tutto quello che avevamo studiato, sull’alfabeto morse, non lo abbiamo usato per niente, ci dettero in dotazioni delle radio, riceventi,e trasmittenti, tutto veniva fatto in fonia.
Un giorno di servizio alla porta carraia per fare uscire o entrare gli automezzi

Una sera, in libera uscita, in città notai un, manifesto, il quale diceva se avete buona volontà, questo corso questa scuola fa per voi, si trattava di imparare e studiare fotografia, non lo so il perché a me mi venne l’idea di iscrivermi, quei poche soldi che la deca cioè la paga dei militari la usai per l’iscrizione, comperai subito dei libri, manuali, e mi buttai a capo fitto,era forse arrivato il momento, per trovare un nuovo mestiere.
Tutti i permessi che potevo avere dal comando li usavo ad andare nel laboratorio fotografico.
Mi esercitavo con molto interesse nella camera oscura per imparare le tecniche dello sviluppo
Delle negative sia della carta, imparai a usare gli ingranditori, cominciai a conoscere le funzioni della carte e le sue specifiche funzioni secondo il negativo se era sovra esposto o sotto esposto, tutto si poteva correggere tramite il tipo di strato gelatinoso della carta da fotografia, un giorno uscendo dal laboratorio mi incontrai con un tenente comandante del reparto comando, lo salutai di scatto come l’etichetta doveva, mi domandò cosa facevo io li.
Sapevo che era vietato fare quello che facevo, al ritorno in caserma mi avrebbe di sicuro chiamato a rapporto in ufficio.
Non avrei mai immaginato quanto bene mi sarei  trovato dopo in caserma. 
Lui un amatore di fotografia, andava li per far sviluppare le sue foto, quando capi che io lavoravo li in camera oscura, mi disse serio, lo sai che è vietato per un soldato, io impallidii,
Poi sorridendo mi disse, io vorrei darti una sanse, tu mi sviluppi delle foto che nessuno deve vedere, capii subito che lui era un vero donnaiolo, e cercava in me un complice, gli dissi subito, che su quel laboratorio io ero controllato,e non sarei stato libero di fare questo,
Mi disse che ne avremo parlato in caserma.
Aspettavo con ansia, cosa mi avrebbe detto il Tenente?
Più tardi venni chiamato in ufficio del Tenente, gentilmente mi fece accomodare, mi disse chiaramente che dovevo fare in modo di svilupparle le sue foto, perché erano cose personali,
Io le disse subito che per fare questo ci vorrebbe una camera oscura dove si possa lavorare.
Con chiarezza mi disse di chiedere che la stanza si poteva trovare, io quadrai in giro e gli disse,  questa stanza sarebbe l’ideale, ce il tavolo grande ci sono le luci bastava cambiare le lampade speciali oscure il resto io potevo procurarlo cioè comperare un piccolo ingranditore e le diverse bacinelle per mette a bagno le foto per lo sviluppo il fissaggio, il problema dove io passo mettere questa attrezzatura, mi guardò sorridendo mi fece vedere un grande armadio,
E disse questo è il posto che ti occorre io mi interesso che da domani sia a tua disposizione.
Poi mi porto nella sala dove gli specialisti di tiro al giorno facevano scuola delle coordinate di tiro, e disse se tu pensi che qui puoi utilizzare questa stanza, gli dissi subito di si il tavolo geometrico dove facevano il disegni bastava inclinarlo orizzontale,
mettere la lampada speciale sul posto dove loro usavano per illuminare i disegni,
tutto mi sembrò realizzabile,
dalle ore 20.00 io avrei potuto usare quella stanza per fare quello che volevo.
Ottenni subito i permessi che potevo uscire dalla caserma quando volevo,
Ne approfittai subito, il giorno dopo procurai tutto quello che mi occorreva, avevo un permesso speciale, T.S.T.  termine , spettacolo, teatrale, cioè potevo rientrare anche dopo le ore 24.00.
Tutto prosegui molto bene in caserma tutti mi consideravano il fotografo della caserma, negli addestramenti esterni in montagna il mio lavoro dovevo solo seguire la colonna che trainava i pizzi cioè i cannoni e fare delle foto che poi le avrei sviluppate io in fretta perché il comando le voleva per pubblicarle sul giornale degli artiglieri di montagna.
Passarono i mesi si avvicinava il tempo per la fine del servizio militare, fui chiamato dal comandante della caserma mi disse che ne pensavo , se facevo una firmetta lui avrebbe fatto il resto mi garantiva che in tre mesi sarei stato caporale maggiore e dopo sei mesi avrei potuto iniziare i corsi di sergente, furono giorni difficili, prendere una cosi difficile decisione,
Alla fine rinunciai, potevano capitare altri comandanti che sostituivano quelli attuali questo succedeva spesso, non ero sicuro che fosse cosi facile. Nel frattempo continuai ha studiare,
Volevo imparare certi sistemi di sviluppo e stampe di fotografie, i tempi di esposizione, e i getti di raggi di luci tramite obbiettivi simmetrici, c’èra tanto da studiare su questo ramo,
La teoria era necessaria per poi passare alla pratica facendo delle prove per poi poter costatare la riuscita delle prove.
Finalmente arrivò il congedo, io subito mi preparai stava iniziando una nuova vita, mi sentivo
Pieno di dubbi, come sarebbe andata? Ora non avevo più il laboratorio dove avrei potuto sempre chiedere spiegazioni, ero solo ma ci credevo, dovevo farcela.
CONTINUA
Buona serata a tutti/e.
Tomaso

26 commenti:

  1. In questo post ho trovato delle coincidenze con la vita di mio padre.
    Anche lui fu mandato al CAR di Belluno, e frequento' una scuola professionale verso la fine degli anni 50.
    Quando morì, due anni fa', tra tutte le sue carte trovai alcune foto del periodo in cui visse a Belluno, e lo stesso certificato che hai postato tu.
    Ti abbraccio Tomaso.
    Dony

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  2. Tomaso, sei un libro di avventure! non hai avuto una vita monotona, questo è sicuro. :) e sei anche una persona che si ingegna a riuscire in tutto quello che fa...complimenti e buona serata

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  3. Ciao cara dony, immagino che tuo padre avesse avuto circa la mie età! Belluno era il centro dove venivano addestrate re reclute poi da li venivano assegnate a diversi reggimenti e specializzazioni.
    Si prova sempre delle grandi emozioni quando si scopre ciò che era e che cosa a fatto il proprio padre.
    Buona serata cara amica.
    Tomaso

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  4. Cara Rita tu hai definito avventure, però erano delle cose obbligate per sopravvivere. Avevo tanta buona volontà e cercavo ogni appiglio per fare qualcosa di buono.
    Buona serata cara amica.
    Tomaso

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  5. Caspita! Otto! Io a scuola se andava bene arrivavo a 5,95. Una volta sono arrivato a una media di 5,2 e mi hanno anche bocciato. Tu hai avuto un servizio militare fortunato. Io ero dentro e fuori di prigione. Un notte dentro, due giorni di consegna, un giorno di libera uscita, rientravo avevo la branda sempre in verticale. la deca sospesa. Dentro di nuovo e poi un tenente colonnello convintissimo io fossi anche raccomandato da qualcuno. Non mi dava un permesso nemmeno domenicale così per sette mesi. Altro che permesso dopo teatro. Feci un campo ad Asiago, con il Brenta in piena e dormii sul greto del fiume, mentre gli altri passarono la notte sui CL, ne avevo piene le ostriche, stetti una notte nel sacco a pelo, con un materassino buco e un solo telo tenda (1x1) sulla testa per ripararmi dalla pioggia. Intanto che tu scattavi fotografie io scattavo solo sull'attenti e mi dicevano sempre che si sentiva poco il tac dei tacchi. Nessuno mi parli di patria e c'è guerra io vado a Chiasso subito. Ebbero il coraggio di chedermi se volevo firmare. Quelli del mio corso tutti caporali e io unico soldato semplice a mettere la firma? Mi rotolai in terra dalle risate. Cinque giorni di consegna per divisa in disordine.

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  6. il tuo post è proprio in tema,visto che sto preparando i giudizi da dare ai miei alunni:-)))
    Comunque la vita da militare è qualcosa che affascina tutti gli uomini,ricordi indelebili.
    I tuoi sono di sicuro molto più suggestivi!
    Hai tanto da raccontare della tua vita,è questo deve farti onore perchè nel bene e nel male hai tanti bei ricordi e insegnamenti per tutti noi.
    un abbraccio caro amico
    Lella

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  7. Tutta la tua storia - non solo questo articolo - dimostra una tenacia costruttiva ed una volontà di apprendere, per migliorarsi socialmente in modo onesto e giusto, veramente fuori del comune e che ti fa molto onore: ho colto l'occasione per dirlo adesso. E per dire, forse, ripetere, che nella tua adoloscenza e nella tua gioventù erano veramente tempi duri, di povertà per la maggioranza degli italiani.

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  8. Caro Mariolino, la tua storia è reale quando si porta le stellette, si deve dire solo sissignore anche se non era giusto. Io la mia vita la ho fatta sempre in salita, ogni piccolo gancio mi aiutava per migliorare la situazione.
    Però devo dire la verità, qualche stella mi ha sempre aiutato nelle difficoltà.
    Non mi arrendevo mai volevo non ritornare al vecchio mestiere di lavorare sempre di notte.
    Buona serata caro amico.
    Tomaso

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  9. Cara Lella è bello leggere il tuo commento. Credimi con una scarsa formazione come la mia era difficile fare quello che desideravi, si è vero ero un buon panettiere ma quello non volevo mai più farlo, la mia vita da giovane potrei dire che non la ho fatta come tutti i giovani.
    Era questa la ragione della mia inquietudine, volevo imparare qualcosa altro. Buona serata cara amica.
    Tomaso

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  10. Hai detto bene caro Adriano.
    Passata la guerra è stata una battaglia continua volevo vivere più sereno e imparare il più possibile, credimi con una quinta elementare in scuola serale non avevo molta scelta.
    La voglia però era grande...
    Tomaso

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  11. Caro Tomaso,
    quanta passione in questo racconto.
    Si sente che amavi ed ami ancora lo sviluppo delle fotografie.
    Ora ci sono le digitali, ma che meraviglia vedere nascere lentamente una foto da un foglio bianco.
    Sono curiosa di sapere il seguito.
    Aspetto
    Un abbraccio

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  12. Perbaccolina!!!
    Son rimasta basita dalla pagella.... tenuta in modo impeccabile... e che bei voti!!! hehehehehe
    Certo che la storia della tua vita è densa e pregna di avvenimenti... chissà quante altre testimonianze ci racconti... che naturalmente attendo :-)))
    Ciao carissimo Tomaso dolce notte... un abbraccio grande!!!

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  13. Tomaso mi stupisci!
    sei una enciclopedia di vita
    buona giornata
    ciao Michele pianetatempolibero

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  14. Grazie cara Zicin della tua presenza e del tuo interesse per sapere il seguito.
    Lavorare un un laboratorio fotografico in quei tempi era il mio sogno.
    Un forte abbraccio cara amica.
    Tomaso

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  15. Grazie cara Paola della tua presenza nei miei cari ricordi.
    Buona giornata con un forte abbraccio.
    Tomaso

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  16. Non esagerare caro Michele, sono semplicemente un ricordo del passato di quei tempi molto difficili.
    Buona giornata amico.
    Tomaso

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  17. Ciao Tomaso, ci fai conoscere sempre documenti preziosi della tua vita.

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  18. Ciao cara Tizyana, vedrai che ne arriveranno ancora, spero che vi piacciano come li scrivo, elementarmente, buona giornata.
    Tomaso

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  19. Tomaso.
    Mio padre , mio nonno sempre mi raccontavano le lore avventure quando stavano in guerra .
    devo dire la verità?, Io non mostravo alcun interesse ai lori racconti.
    Mi annoiavo a morte . Ora leggendo i tuoi post .. vedo che mi danno una grande emozioni . Che peccato!!! che mi sono persa!!!
    Ha!! se potessi tornare indietro...
    Ciao e buon pomeriggio Lina

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  20. Tante volte cara Lina bisognerebbe dare più ascolto hai racconti di colore che hanno vissuto in altri tempi.
    Ti capisco queste cose sono successe anche a me, mio padre combattente della prima guerra mondiale non amava tanto raccontare, perché aveva vissuto troppe esperienze disastrose.
    Buona serata a te cara amica.
    Tomaso

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  21. Tomaso...quanta vita in questi tuoi scritti.
    Mi sono commossa perchè ci si accomunca in ricordi di molte persone.
    Ciaoo Un abbraccione

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  22. Cara Carla mi a fatto piacere vederti qui anche te, sono veramente ricordi di una vita non facile, ma con molto orgoglio di poter migliorare.
    Domani forse pubblicherò un paio di piccoli capitoli.
    Buona serata cara amica.
    Tomaso

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  23. Tomaso che bella l'esperienza che hai potuto fare della fotografia ! Ma allora sei un fotografo !! io so solo usare la digitale, così,senza tecnica, tu invece sviluppavi in camera oscura ! Che bei ricordi
    buona serata caro Tomaso

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  24. Cara Viola, ci sono tante cose che capirai se seguirai ciò che ho provato per stare a galla... Forse domani pubblicherò ancora qualcosa...
    Buona serata cara amica.
    Tomaso

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  25. caio Tomaso
    Michele pianetatempolibero

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  26. Ciao Michele, sempre bene gradita la tua visita. Tomaso passato e presente

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Benvenuti qui cari amici e amiche, se poi volete lasciare anche solo un saluto, sarà sempre molto gradito. vi ringrazio con un sorriso:-)