ECCO CARISSIMI AMICI E AMICHE IL RACCONTO CONTINUA
i miei 16 anni.
La vita riprese con tanta speranza, io lasciai il lavoro del panificio, trovai nel mio paese stesso, un buon posto di garzone la mia esperienza era stata valutata, anche se ero ancora molto giovane, questo era un grande panificio con un forno moderno a vapore, veniva scaldato da un’altra parte con del carbone a sua volta scaldava delle valvole speciali che comprimeva il vapore e si iniettava il vapore dentro il forno, subito dopo con aria calda veniva assorbite le umidità, così potevamo cuocere una sfornata dietro l’altra, purtroppo anche qui dovevo lavorare alla notte, iniziavo alle ore 2,00 del mattino e terminavo verso le 13,00,
Alla sera dovevo preparare l’impasto principale per far lievitare poi il pane, il quale doveva riposare fino al mattino dove circa il 20 % veniva usato ogni impasto per il pane, ormai ero abbastanza esperto per questo lavoro la retribuzione non era tanto male nonostante la mia giovane età, la cosa più brutta era che il panificio non conosceva chiusure, cioè lavorava sempre, l’uniche feste che rimaneva chiuse erano 3 giorni in tutto l’anno, Natale, Capodanno, e Pasqua, le ferie non le potevo fare perché non c'erano sostituti, mi venivano pagate extra
Alla fine anno, ero contento lo stesso perché avevo un lavoro.
Nel 1947 si sposo la mia sorella maggiore, in fretta le cose si dimenticarono non c’era più la paura della sopravvivenza,
io sono quello nelle prima fila al centro
ricordo che desideravo tanto avere un orologio da polso,
Io come prendevo la mia paga la consegnavo tutta a mia madre, mio padre non terminava mai la stagione completa dato la sua già avanzata età non trovava sempre lavoro,
Per questo la mia paga era necessaria in casa, un giorni dissi a mia madre quando mi pagheranno le ferie, con quei soldi mi voglio prendere un orologio, la mamma risposi, vedremo, forse sarà possibile, però mi disse, prima portali a casa i soldi poi vedremo, arrivarono i soldi delle ferie, feci come mia madre mi avevo detto, tutto sembrava come aveva detto, cioè un giorno, si sarebbe andati dall’orefice, per comperare quel tanto desiderato orologio.
Qualche giorno dopo, ritornai a casa dopo il lavoro, mia madre mi chiamò, vieni che ti devo
Far vedere una cosa, io la seguii fino in camera, e mi disse ecco il tuo orologio, vidi un grande armadio, poi lei mi disse mi dispiace caro figlio, quel armadio era molto necessario,
I vestiti si rovinavano stando ammucchiati sulla sedia, così svanì questo mio desiderio,
io capii mia madre, lei era responsabile di fare in modo che i soldi bastassero.
Settembre 1948 gli dissi a mia madre, questa volta i soldi delle ferie non te li darò,
Mi guardò, con una sguardo severo, e mi disse, che cosa vuoi fare, questa volta?
Serio gli disse, ora che ho 18 anni voglio farmi la patente di guida, già dentro di me,
Pensavo al mio avvenire, non avrei fatto mai più un lavoro di dover lavorare di notte,
Andò molto bene in pochi mesi diedi l’esame di guida e anche teorico, fui promosso.
Sapevo che mi aspettava, il sevizio militare, giurai a me stesso che dopo il servizio, avrei cambiato, mestiere.
Alla fine del 1948, l’altra mia sorella di 24 anni scelse la via delle missioni, entrò in un convento per farsi suora, così la famiglia venne mancare anche quel piccolo contributo del suo lavoro in filanda, mia madre la prese un po’ male, ma lo dovette accettare.
Nel settembre 1948, dissi a mia madre: -Questa volta i soldi delle ferie non te li darò.
Mi guardò con uno sguardo severo e mi disse: - Che cosa vuoi fare, questa volta?
Serio le risposi: -Ora che ho 18 anni voglio farmi la patente di guida.
Già dentro di me pensavo al mio avvenire, non avrei fatto mai più un lavoro in cui si dovesse lavorare di notte.
Andò molto bene, in pochi mesi diedi l’esame di guida, anche quello teorico e fui promosso. Sapevo che mi aspettava il sevizio militare, giurai a me stesso che, una volta congedato, avrei cambiato mestiere.
CONTINUA
Se penso ai vizi e stravizi che oggi i genitori danno ai loro figli...
RispondiEliminaDovrebbero leggere tutti quanti i tuoi post.
Eri davvero un bel ragazzo Tomaso!
Un abbraccio!
Dony
Cellulare,computer,Ipod,televisione, internet etc etc....faccio leggere il tuo post alle mie figlie,per imparare e capire cosa era la vita di un ragazzo tanto tempo fa!
RispondiEliminaCiao Tomaso!!!Un abbraccio!
Sai dony erano altri tempi, eravamo poveri ma felici. Passata la paura della guerra era tutto più facile.
RispondiEliminaBuona notte cara amica.
Tomaso
Sarà molto difficile caro Franz che i giovani di oggi capiscano come era la vita dei poveri in quei tempi.
RispondiEliminaEra passata la guerra, per noi era già una bella vita.
Solo la speranza che l'avvenire fosse più sereno.
Buona notte caro amico.
Tomaso
Caro Tomaso,
RispondiEliminasei davvero molto bravo a raccontare... mi piacere leggerti e ritrovare quel periodo che mi raccontava mio padre.
Certo erano altri tempi e si viveva più semplicemente, ma ogni cosa aveva un sapore diverso.
Un abbraccio
Ancora una volta ti ho letto con piacere.. che bella tua sorella! Buonanotte
RispondiEliminaPuoi dirlo forte cara Zicin, passato il pericolo della guerra, noi eravamo feci di poter sorridere alla vita.
RispondiEliminaBuona giornata cara amica.
Tomaso
Cara Paola sono contento di vederti anche qui. Hai detto bene, mia sorella era veramente una ragazza bellissima, anche oggi alla bellezza di 86 anni è una vecchietta sempre sorridente.
RispondiEliminaBuona giornata cara amica.
Tomaso
ciao Tomaso
RispondiEliminaMichele pianetatempolibero
Ciao pure a te caro Michele.
RispondiEliminaBuona giornata.
Tomaso
Leggo sempre con emozione i tuoi scritti... veri spaccati di vera vita!!
RispondiEliminaGli altri hanno scritto e non mi ripeto.. Sei un grande!
Grazie Sara della tua visita.
RispondiEliminaForse qualcuno dei giovani riderà leggendo questi racconti.
Ma chi li ha vissuti li ricorda con serena tranquillità, perché lo so che ho sempre fatto il mio dovere.
Buona giornata cara amica.
Tomaso
Ciao Tomaso bellissime le foto del tuo passato. Erano davvero altri tempi, non si riusciva a prendere un orologio perchè prima serviva il necessario... così diversi da oggi, abbiamo tanto da imparare da queste esperienze del passato, grazie come sempre per volercele narrare
RispondiEliminabaci e buona giornata
oggi non è niente proprio
RispondiEliminaGrazie Viola della tua presenza nel mio blog di ricordi.
RispondiEliminaUn abbraccio infinito.
Tomaso
Oggi nessuno potrebbe credere che veramente era cosi.
RispondiEliminaBuona serata cara Archimede.
Tomaso
Caro Tomaso, non hai mai pensato a pubblicare un libro?
RispondiEliminaAndrebbe a ruba!
Un forte abbraccio.
P.S. Lo sai che sei il primo della lista dei miei commentatori?
Grazie!!
Grazie Stella della tua vista, sono sorpreso so che mi dici che sono il primo della lista dei tuoi commentatori, forse è perché ti voglio molto bene.
RispondiEliminaPenso che tu come ex insegnante mi capisci molto bene.
Parlando di un libro, penso che per me sia una cosa troppo grande.
Buona serata cara amica.
Tomaso
Sai zio dovresti scrivere un libro...sei bravissimo e poi è storia vera!! :)
RispondiEliminaTi abbraccio forte forte!! :)
SMUAKK!!
Ciao nipote, non sei la sola che mi a suggerito di farlo ma io non ne sono all'altezza farlo, e poi penso che sia solo una cosa che lascerò hai miei figli e hai nipoti.
RispondiEliminaBuona serata cara Pixia.
Zio Tomaso
CHE BEL RAGAZZO!
RispondiEliminaBella questa tua parentisei personale.ciaooo
Buongiorno cara Carla, il tempo è volato in fretta, i ricordi romangono sempre.
RispondiEliminaCredo che oggi metterò il prossimomo capitolo. Un caro saltuto.
Tomaso
buona giornata Tomaso
RispondiEliminaio ti voto sempre e non riesco a non visitare il tuo blog almeno una volta al giorno
anche se a volte, per premura, non lascio un commento
ormai e' una abitudine
ciao Michele pianetatempolibero
Di questo mi fa molto piacere caro Michele. Come vedi anche io tutti i giorni mi faccio un giro per le visite quotidiane.
RispondiEliminaOra sto preparando il prossimo capitolo.
Lo troverai sicuramente domani.
Buona giornata. Tomaso
La tua é una lezione di storia e di vita, che sul serio andrebbe insegnata ai giovani d'oggi: ma forse non ne siamo più capaci. Sai, più o meno in quegli anni, anche mio padre lavorò per breve tempo in un forno; mio zio, invece, fece il panettiere per un lungo periodo. Quante coincidenze!
RispondiEliminaVedi caro Adriano come bella è la vita.
RispondiEliminaTroviamo delle coincidenze anche in questo, io ero panettiere e più garzone, alla notte facevo il pane, al mattino dopo le 9 erano i giri con una bicicletta da trasporto portavo il pane hai rivenditori dalla zona, terminavo verso le 12.00-13.00 circa.
Buona serata caro amico.
Tomaso