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LETTORI FISSI
martedì 30 aprile 2013
1° MAGGIO
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commemorazione 1° maggio

venerdì 26 aprile 2013
ANCORA UN PREMIO CHE MI ONORA
La cara amica fiore mi a donato questo bel premio
LIEBSTER award,
la ringrazio di vero cuore. ora viene il difficile!!!
Ci proverò
- Amo la natura
- Non chiudo le persiane per ammirare sia il tramonto che l'alba
-Sono in vecchio goloso che ama molto i dolci
-Amo passeggiare alla sera, con la mia dolce metà
- Ora che siamo vicino ai figli aspettiamo sempre una loro visita
-Ci piace tanto i vecchi wester all'italiana con Giuliano Gemma
- Ora che non sentiamo più gli aerei dormiamo fino alle 9
-Appena alzato mi dedico almeno un'ora al mio blog
-Una ora lo dedico alle visite hai blog degli amici
- Ci preoccupiamo l'uno dell'altro se stiamo male
- Per chiudere posso dire che sono fortunato
http://fioredicollina.blogspot.ch/
Dono alla cara amica Fiore questa orchidea
come ricordo della finestra dei fiori
dopo il trasloco dobbiamo vedere
di trovare un posto che meritano
Dono alla cara amica Fiore questa orchidea
come ricordo della finestra dei fiori
dopo il trasloco dobbiamo vedere
di trovare un posto che meritano
Rinuncio alle domante dei miei lettori.
Il premio lo dedico a tutti
quelli che sono assidui lettori
Un forte abbraccio a tutti/e.
quelli che sono assidui lettori
Un forte abbraccio a tutti/e.
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premio

mercoledì 24 aprile 2013
25 APRILE FESTA DELLA LIBERAZIONE
25 APRILE 1945 IO CERO
Buon giorno amici e amiche,
Il 25 Aprile è un giorno veramente speciale,
io che il 25 aprile 1945
avevo 15 anni
lo vissuto intensamente, chi non cera non potrà
mai
capire cosa vuol dire la fine di un incubo!
Ecco una foto di quei tempi!
Ricordo che quel pullover che indosso
non era ancora finito ci mancavano i bottoni,
la mia mamma me lo fissò con il filo.
( leggete la mia vita)
li
forse capirete cosa intendo dire.
Non voglio allungarmi oltre.
Un forte abbraccio a tutti/e.
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ricorrenze

domenica 21 aprile 2013
CONTINUA IL RACCONTO DELLA MIA VITA
Carissimi amici e amiche, intanto che sistemiamo ogni cosa vi voglio far vedere il capitolo che segue, cioè l'undicesimo che sarebbe il penultimo.
UNDICESIMO CAPITOLO
Passarono i primi tre mesi il pancione di Danila cresceva sotto i miei
occhi lei continuava ad andare a lavorare in fabbrica e si sentiva molto
bene, in luglio nacque una bella bambina la abbiamo chiamata Manuela
eravamo molto felici.
Passati i primi giorni ci rendemmo conto che arrivarono i grossi problemi, noi non potevamo tenere in casa la nostra bambina fummo costretti come la maggior parte dei miei connazionali Di portare la bambina in una casa nido si andava a trovarla al sabato e alla domenica fu molto duro accettare questa situazione ma non cera altre soluzioni.




Nel secolo scorso si ghiacciò due volte
Continua
Buon divertimento a tutti con un abbraccio.
Buon divertimento a tutti con un abbraccio.
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ricordi del passato

giovedì 18 aprile 2013
PIANO PIANO CI STIAMO SISTEMANDO
Care amiche e amici, piano piano incominciamo a respirare.
Prima di tutto vi voglio ringraziare dei vostri commenti, che purtroppo non ho potuto rispondere come normale faccio!!!
Prima di tutto vi voglio ringraziare dei vostri commenti, che purtroppo non ho potuto rispondere come normale faccio!!!
Non ho tanta voglia di scrivere ma non posso fare a meno di lasciarvi un caro saluto. Oggi che ho trovato un po di tempo vi voglio far vedere cosa ho lasciato e cosa ho trovato! la differenza della veduta da diversi punti. Qui sottostante potete vedere le foto.
Ho lasciato queste vedute
per trovare queste vedute
abbiamo molta luce, e molto verde.
Chiedi scusa a tutti/e se sono per molto tempo,
assente ma credetemi non si finisce mai!!!
appena avremo finito di sistemare tutto
nel nuovo appartamento,
ritornerò il Tomaso di sempre.
Un abbraccio forte forte a tutti/e.
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Trasloco

venerdì 12 aprile 2013
LUNEDÌ 15 IL VERO TRASLOCO
Carissimi, eccomi per augurarvi
un buon fine settimana.
Lunedì alle 8:00 arriva il camion
trasporta mobili, così inizia il vero trasloco
dei mobili, poi ci sarà da sistemare
tutta la roba nel nuovo appartamento.
Spero che lunedì stesso mi venga anche
messo telefono e internet cosi dopo
aver tutto sistemano finalmente
potrò riprendere la mia vita normale.
Vi lascio un caro saluto e un abbraccio.
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RIPOSO

domenica 7 aprile 2013
UNA SETTIMANA DIFFICILE PERCIÒ IL PC. RIPOSA
Carissimi amici e amiche questa settimana si presenta tutta molto occupata, causa che incominciamo a portare delle cose da un appartamento all'altro, perciò il mio blog resterà in silenzio, ritornerò appena sarà possibile.
Un abbraccio a tutti/e con sincero affetto.
Un abbraccio a tutti/e con sincero affetto.
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RIPOSO

giovedì 4 aprile 2013
ECCO IL DECIMO CAPITOLO
DECIMO CAPITOLO
L'INIZIO DELLA MIA FAMIGLIA
Ai primi di febbraio 1957 partimmo sapendo che sarebbe stata una vita
difficile, ma eravamo insieme nel nostro cuore cera tanta fiducia di noi
stessi, la fortuna ci ha un po’ assistito, arrivati a Zurigo abbiamo
trovato subito un piccolo monolocale, in centro città.
La Danila incominciò il suo lavoro come aiutante cuoca, io mi mise
subito per cercare lavoro sperando prima possibile di trovarlo, poi di
ottenere il permesso della polizia degli stranieri.
Dopo aver girato da diverse fabbriche, finalmente una fabbrica panelli
per insolazioni mi a fatto visitare i diversi reparti, stavo sulle
spine ancora non mi avevano detto che mi avrebbero assunto, io lo
speravo tanto anche perché avevo visto che c'erano tanti italiani in
quella fabbrica, ritornati in ufficio arrivò un distinto signore, di
sicuro era il direttore mi feci accomodare, parlava il perfetto italiano
mi disse che mi avrebbero assunto dovevo solo aspettare un loro avviso
oppure passare io, due giorni dopo, non aspettai il loro avviso avevo
troppa fretta per sapere, lui mi aveva detto che avrei di sicuro avuto
il permesso dalla polizia degli stranieri, così fu, tre giorni dopo
iniziai a lavorare pieno di buona volontà.
Dopo 2 settimane mi chiamarono in ufficio, il direttore mi disse che
avevano pensato a me perché avevano visto che avevo molta iniziativa e
che stava arrivando una nuova macchina per pressare il pannelli dove
occorrevano 4 operai io sarei stato quello principale per il controllo
del pannello di comando, ero molto emozionato, il direttore se ne subito
accorto, mi disse questa è una grande famiglia e tutti siamo
importanti, io sono il direttore ma per tutti sono Meier, gli risposi in
tedesco quelle due parole che sapevo, jà herr Meier, mi fece un
sorriso, non avrei mai pensato di aver trovato-Diciamo la fortuna la
vita mi sembrò cosi bella, avevo molta paura che non durasse.
Segui un corso per conoscere il funziona-mento di questa grande pressa,
non immaginavo che fosse cosi facile controllare i vari interruttori e
deviatori.
Passarono i mesi e vedi che il mio lavoro in fabbrica andava bene, io e
la Danila eravamo felici se anche rimaneva quel problema, non sapevamo
ancora se la nostra nuova famiglia come si avrebbe potuto in-cominciare,
i permessi restrittivi che offriva le autorità svizzere non erano tanto
sicure, avere bambini erano problemi, pensammo di aspettare almeno un
paio di anni.
Il 1957 inizio bene io contento del mio lavoro, solo che non eravamo
troppo contenti del lavoro della Danila, gli orari di lavoro ci portava
via tanto tempo per noi.
Era troppo tardi terminare tutte le sera alle 10.00 e oltre, comunque
andava avanti lo stesso.
Della gente che erano qui molto prima di noi ci informarono che c'erano
delle possibilità di cambiare, bastava ottenere un certificato medico.
In-cominciammo a parlarne con il dottore di famiglia, gli abbiamo fatto
capire che la Danila causa questi orari si trovava molto depressa, e che
il mangiare della cucina senza fissi orari le davo molto fastidio al
suo intestino, così incominciarono visite di controllo per vedere se
veramente lei ne soffriva, vedendo che la cosa andava un po’ alla
lunga, chiesi io un colloquio con il dottore, molto gentile mi feci
accomodare, subito mi disse signore quello che chiede è molto
difficile.
Lo guardai e gli dissi, lei ha famiglia? Mi rispose si! io ancora non ce
lo! e non potrò mai averla fino quando mia moglie non avrà un lavoro
normale, gli dissi siamo giovani noi vogliamo essere una vera famiglia e
avere figli, se lei ha un cuore e pensa un po’ tutto sarà possibile.
Mi guardò sorridendo e disse vediamo quello che posso fare,
una settimana dopo la Danila fu chiamata ha una visita speciale,nella
sede dell’istituto universitario, la cosa andò più facile
dell’imprevisto, un certificato che dichiarava che per varie ragioni era
autorizzata a cambiare lavoro, otto giorni dopo aveva già un permesso
nuovo.
Trovò subito un posto in una fabbrica dove lavoravano la lana.
Passò il 1957 molto in fretta tutto incomincio ha sembrare meno
difficile la Danila si trovò molto bene del suo lavoro, io al sabato per
guadagnare qualche cosa in più lavoravo dal giardiniere che era rimasto
molto contento di me l’anno precedente, non abbiamo fatto le ferie
siamo rimasti sempre in Svizzera, anche quello per poter mettere da
parte qualche franco in più.
Rinunciammo di rientrare in Italia a Natale, io ero triste dovevo
ammettere che il mio sogno di fare il fotografo si stava allontanando
sempre più.
All’inizio del 1958 acquistai una vespa 125 per poter meglio spostarmi
quando andavo a lavorare, fu il primo passo che ci diede delle piccole
soddisfazioni, alla fine settimana si andava a trovare conoscenti di
Sernaglia special-mente il marito di mia sorella, lui era stagionale
lavorava in un altro cantone ha circa 80 Km. Per poter guidare la vespa
che faceva parte della categoria motociclette dovetti fare un esame di
pratica e di teoria per ottenere la patente, la mia patente italiana
della macchina non era riconosciuta in Svizzera, tutto andò per il
meglio.
Il mese di luglio 1958 andammo in ferie in Italia
“ in vespa, 16 ore di viaggio, eravamo proprio matti cioè, ben forgiati”
A Sernaglia capi che tutto il laboratorio che usavo prima non era più
utile, così spedii tutto per la Svizzera, per poter sviluppare le
negative e per stampare foto con l’ingrandito-re che usavo in camera
oscura, fu come una grande avventura, se anche non avevo il permesso di
esercitare come fotografo, ebbi un’idea che come dilettante avrei potuto
fare qualche cosa, c’è un detto, “sei italiano! Arrangiati”.
Cosi iniziò anche questo lavoro, al sabato e domenica facevo fotografie
per degli italiani per esempio, battesimi prime comunioni e pure qualche
matrimonio, per poter stampare le foto alla sera trasformavo la piccola
cucina in camera oscura la Danila mi aiutava quando sviluppavo le foto
ce sempre molto da fare la cosa più difficile era asciugarle avevamo
risolto il problema mettendo le foto bagnate stese su dei grandi
asciugamani poi coperte con altri asciugamani, al mattino erano bene
asciugate, solo non le potevo farle lucide, questo lavoro era molto
redditizio, dovevo stare molto attento di non lasciare ricevute, di
denaro ricevuto per non rischiare delle salatissime multe.
Alla fine di dicembre la Danila mi informo che era incinta, subito
rimasi un po’ stordito, passato il primo momento mi sono sentito felice
di diventare papà.

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ricordi del passato

lunedì 1 aprile 2013
RIPRENDO I CAPITOLO DELLA MIA VITA
NONO CAPITOLO L’EMIGRAZIONE
Nel maggio 1955 partii per la Svizzera, fui anche felice perché li avrei
trovato la mia cara fidanzata furono giorni difficili special-mente per
me, il lavoro nei cantieri edili non era ciò che avrei voluto fare, ma
con la forza della grande volontà andai avanti, la mia fidanzata
lavorava in un grande ristorante come aiutante cuoca il suo lavoro
iniziava alle 9 al mattino e terminava verso 21,00 io andavo sempre a
prenderla per accompagnarla dove aveva una camera da una famiglia
privata, parlavamo sempre di come si avrebbe potuto programmare la
nostra vita, erano momenti molto difficili da una parte sognavo di
tornare in Italia ma per ragioni finanziarie dovevo stare in Svizzera
dove si guadagnava molto di più, cosi potei finire di pagare le tratte
del mio impianto di laboratorio fotografico.
Alla fine di ottobre io rimpatriai il mio permesso di lavoro era
scaduto, mentre la mia fidanzata aveva il permesso annuo cioè
rinnovabile ogni anni, per i stagionali era un’altra cosa bisognava
avere un contratto nuovo ogni stagione, in Italia ripresi a fare ciò che
facevo prima, ma la mia volontà era cambiata, pensavo alla mia
fidanzata, era doloroso pensare di dover ripartire da zero, avevo visto
che forse per un po’ di anni avrei potuto cercare di avere un lavoro
fisso a Zurigo ma non era facile, l’inverno passò con il solito lavoro
foto ai emigranti che tornavano alle loro manifestazioni , matrimoni
battesimi prime comunione ecc. passato l’inverno ricominci-ava le
partenze, io non ricevette nessun contratto per ritornare a Zurigo, in
marzo parti lo stesso, arrivai a Zurigo cera la mia fidanzata che mi
aspettava, solo quello mi dava una certa gioia, mi misi a cercare un
lavoro trovai molta difficoltà, non mi arresi facilmente dopo vari
tentativi trovai un lavoro da giardiniere, un lavoro per me tutto nuovo,
cera solo la grande volontà di riuscire il mio datore di lavoro mi
diede una bicicletta con la quale andavo nei diversi giardini privati
delle ville dove si doveva preparare il giardino, alla sera mi dava
l’indirizzo dove lui al mattino iniziava il suo lavoro era in
giardiniere artigiano ero solo io l’operaio, imparai molte cose il
datore di lavoro mi disse che ero bravo e che mi avrebbe fatto il
contratto anche per l’hanno prossimo, non era questo quello che io
desideravo, io volevo un lavoro con un permesso annuo dove sarei potuto
restare sempre in Svizzera, non chiedevo dei miracoli ma solo fare una
famiglia,
con la quale rimanesse sempre unita.
Tutte le sere mi trovavo con la mia fidanzata, già si programmava il
nostro matrimonio,
Arrivava l’autunno la mia fidanzata chiese il permesso di avere tre mesi
di libero per l’inverno,
Lo ottenne, era il 1956 avevamo già deciso il giorno del nostro
matrimonio, il 24 gennaio 1957,
Lo stesso giorno del suo compleanno, io ero un po’ preoccupato io volevo
a tutti i costi un permesso annuo, cercai in un grande laboratorio
fotografico ebbi un colloquio con il direttore,
Mi fece vedere il laboratorio rimasi a bocca aperta vedere quella grande
attrezza-tura erano in due tecnici che lavoravano mi fecero delle
domande il direttore capi subito che ne capivo molto di camera oscura,
mi fece un appunta-mento fra due giorni forse mi disse che poteva
procurarmi il permesso di lavoro, io ero con il mio cuore alle stelle
quando raccontai questo alla mia fidanzata, due giorni dopo mi recai per
sapere come sarebbe andato per questo favoloso permesso, rimasi di
ghiaccio quando mi disse che la polizia degli stranieri gli avevano
negato il permesso, perché questo era un lavoro tecnico, per questo non
lo ottenni, la mia preoccupazione era che non avrei mai fatto
l’emigrante lasciando la mia sposa in Italia e io emigrare come
stagionale, ricordavo un mio cognato che andava tutti gli anni
all’estero e vedevo mia sorella sempre triste.
Arrivò dicembre assieme ritornammo in Italia, tutto andò come
organizzato, il 24 gennaio 1957,
Fu celebrato il nostro matrimonio nella chiesa di Falzè di Piave fu una festa indimenticabile,
"ecco alcuni foto fatte quel giorno"
Questo ragazzino è Tiziano
Continua
Buona serate cari amici e amiche
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