calendario con data e orologio



i tre gadget sopra

LETTORI FISSI

mercoledì 12 gennaio 2011

È ORA DI RITORNARE A PARLARE DEL PASSATO

Carissimi amici carissime amiche, passate le feste ora che ho difinitivamente messo la bella foto del mio amato blog, ho pensato che molti di voi credo che non hanno sfogliato i miei racconti della mia vita. Perciò voglio ripubblicare i racconti che ha fatto il mio blog il mio passatempo.
ECCO IL MIO CAPITOLO 1
Sono nato l’otto settembre 1930 da genitori poveri, ma con tanto orgoglio. Mio padre era del 1892 e mia madre del 1898. Io ero il penultimo di cinque figli.
Mio padre era un emigrante e tutti gli anni, in primavera, partiva per cercare lavoro. Andava in Francia, Germania, oppure in qualche località italiana dove era possibile trovarlo.
Quando avevo cinque o sei anni vedevo mio padre che alla fine di febbraio preparava le valige. Mia madre, con le lacrime agli occhi, gli raccomandava di stare attento perché il suo lavoro poteva essere pericoloso. Era manovale, ma si trovava anche in situazioni di rischio quando lavorava nelle gallerie ed esse franavano all’improvviso. Ricordo che quando lo accompagnavo alla corriera lo vedevo mascherare il dolore di dover lasciare la famiglia.
Nella piazza dove sostava la corriera erano in tanti che partivano, tutti con lo stesso problema: la sopravvivenza delle loro famiglie. La nostra era una zona di forte emigrazione, l’ottanta per cento degli uomini emigrava per lavoro stagionale.
La zona di cui parlo si trova ai piedi dei colli dei grandi vigneti del prosecco. Eravamo orgogliosi di chiamare quella località “Quartiere del Piave”. Infatti, dal mio paese natio alle sponde del Piave, ci sono circa tre chilometri. Dal 1915 al 1918 l’area che ho detto fu teatro della prima guerra mondiale. Mio padre ci partecipò come soldato. Lui era un vecchio fante. La nostra vita era piena di stenti, le donne aspettavano quel po’ di denaro che i mariti potevano spedirgli, facendo i lavori più svariati. Questi emigranti erano la spina dorsale dell’economia del paese. I loro lavori erano sempre molto faticosi. Ogni anno puntualmente qualcuno ci rimetteva la pelle e la comunità faceva rimpatriare la salma dello sfortunato emigrante a proprie spese.
La vita continuava sempre onestamente. Ricordo che, quando incominciai la scuola elementare, eravamo tutti contenti. Era l’epoca del fascismo ed entrai a far parte dei “Figli della Lupa”. Ad ogni piccola ricorrenza politica o istituzionale, si indossava un cinturone al ventre a forma di X sul davanti. Al centro, una grande M stava ad indicare Mussolini. Passò del tempo e a nove anni divenni Balilla, cambiando completamente la divisa: camicia nera con copricapo che rappresentava il littorio, tipico stemma del fascismo.
Nel 1938 lo stato iniziò una raccolta di oro per aiutare le casse vuote per le grandi spese per la guerra in Africa.
Tutte le massaie furono invitate in piazza del comune per fare dono delle loro fedi di oro,
lo stato le sostitui con delle fedi di metallo, una lega di rame e ottone, la partecipazione fu quasi totale
la propaganda aveva convinto la massa che questo fosse necessario e giusto.
Una cosa ricordo bene noi scolari delle elementari aravamo preparati che quando sie entrava e si usciva nelle aule si doveva fare un saluto speciale, non dare il buongiorno ma dire, vincere, la risposta era, vinceremo, purtroppo le dittature creano anche questo.

Nel 1940, con l’inizio della seconda guerra mondiale, cominciarono i grandi problemi per l’Italia.
Tomaso

Buona serata a tutti/e,
Tomaso

28 commenti:

  1. rileggero volentieri ogni capitolo che vorrai ripubblicare

    oso addirittura chiederti di aggiungere qualcosa che magari ti era sfuggita!

    mi piace leggere delle tue esperienze, credo ci sia solamente da imparare

    Vale

    RispondiElimina
  2. Mi fa piacere sentire che ti piace leggere come era la vita in quei periodi per la gente povera.
    I prossimi saranno molto intensi il periodo della seconda guerra.
    Buona serata cara Vale, abbracci,
    Tomaso

    RispondiElimina
  3. le parole sono venate di una forte nostalgia. Rende tutto più lirico, quasi con il rimpianto di non essere stato lì a vivere quel tempo perduto.

    Credo che sia uno degli effetti più belli della lontanza. Tiene al riparo dalle vicissitudini del quotidiano e dà spazio alla purezza dei ricordi.

    RispondiElimina
  4. Tomaso, certo che mi fa piacere leggere di te e degli avvenimenti che hai vissuto!
    Ho letto il tuo commento sul mio blog, ma non ho capito se hai in menti di partecipare o no. Dàai vieni anche tu alla festa.

    RispondiElimina
  5. Ciao caro Silvio è un piacere avere una nuova visita, sono già stato a farti visita e mi sino messo fra i tuoi lettori. Come avrai visto sono un vecchietto che grazie ai blogger mi sento sempre giovane, e provo a far capire che una volta la vita era molto più dura.
    Grazie della visita e a presto leggerti,
    Tomaso

    RispondiElimina
  6. Cara Ambra sicuro che sarebbe bello, ma alla mia età fare un programma non sarà facile! ma sai anche il miracoli succedono...
    Buona serata cara amica,
    Tomaso

    RispondiElimina
  7. Che bello,tramite i tuoi racconti scopriamo la vita di quel periodo tanto lontano per noi.Mi piace!

    Ciao Tomaso!

    RispondiElimina
  8. che belli questo stralci di storia personale che poi sono storia comune!
    Oggi altro che "vincere e vinceremo";oggi ti dicono "ciao", con rispetto sì ma non è più quello che si aveva una volta verso l'insegnante!
    Mi piace tanto leggere i tuoi ricordi.
    un abbraccio
    Lella

    RispondiElimina
  9. Caro Tomaso che piacere, la tua storia sarà per me una importante lezione di vita, grazie per questo!!!Con affetto Elettra

    RispondiElimina
  10. Caro Tomaso, conoscevo già questo racconto, ma lo rileggo sempre volentieri.
    La "lezione" che vi si ricava è che tutto il mondo è paese ed i fatti tuoi personali sono simili a quelli di tanti italiani.

    RispondiElimina
  11. E' un piacere immenso leggere questi scorci di vita vissuta... sono da insegnamento per i tempi attuali... non per nulla anch'io di tanto in tanto scavo a ritroso... :-)))
    Ciao Tomaso carissimo felice giornata... un abbraccio!!!

    RispondiElimina
  12. @Franz caro amico mi fa piacere che ci sei.
    @Lella le tue parole mi incoraggiano.
    @Elettra non avrei immaginato che suscitasse interesse.
    @ Guardiano caro amico tu la conoscevi, vedo che la rileggi ben volentieri.
    @Paola carissima, mi fa tanto piacere vedere l'interessi che provi.
    Carissimi Tutti/e sono commosso nel vedere che questo piccolo stralcio della mia vita semplicemente spiegato ha creati in voi un entusiasmo...
    Credo proprio che questi piccoli ricordi li pubblicherò uno dopo l'altro. Un affettuoso saluto a tutti/e con un abbraccio,
    Tomaso

    RispondiElimina
  13. Rileggo volentieri la storia della tua vita: è un documento vivente!
    Ti abbraccio, Tomaso.

    RispondiElimina
  14. Caro Tomaso grazie per il racconto della tua vita ! E' bello leggere del passato, di quello che si è vissuto, è molto interessante e c'è tanto da imparare
    continua così
    buona giornata Tomaso

    RispondiElimina
  15. Grazie cara Stella della tua conferma,
    buona serata cara amica, abbracci,
    Tomaso

    RispondiElimina
  16. Grazie cara Viola, mi fa piacere che vi piaccia sentire racconti di uno che vorrebbe che facesse bene a tanti giovani sapere cosa hanno oggi...
    Buona serata cara amica, abbracci,
    Tomaso

    RispondiElimina
  17. Che bella pagina di vita, Tomaso.
    Quanti ricordi e quante emozioni hai trasmesso con le tue belle parole.
    Ripenso ai racconti che mi faceva mio padre... le sue parole...
    Grazie
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  18. I tuoi racconti di vita mi affascinano, Tomaso.
    Mi sembra di risentire il mio papà, quando mi raccontava della sua infanzia e giovinezza.

    RispondiElimina
  19. Un grazie a te cara Zicin, che hai partecipato a questo mio ricordo del mio passato, credimi mi fa piacere sentire che hai provato emozione leggendo la vita di allora...
    I racconti di tuo padre ci assomigliano di sicuro.
    Buona giornata cara amica,
    Tomaso

    RispondiElimina
  20. Buon giorno cara Krilù,di certo molti di voi avranno sentito certi racconti di una vita che hai nostri tempi Era molto più difficile di oggi...
    Un abbraccio cara amica,
    Tomaso

    RispondiElimina
  21. Buon giorno Tomaso.
    Che bello leggere piccole schegge di Vita...la tua Vita caro Amico mio.
    Si cerca di comprendere e capire come eravamo e come siamo caro Tomaso.
    Ti stringo fortissimo volendoti molto bene.

    RispondiElimina
  22. Bello spaccato di vita, grazie per renderci parte.
    Giulia

    RispondiElimina
  23. Ciao cara Giusy, è bello vederti qui, come vedi mi viene la nostalgia di quei tempi, se anche molto difficili ma ci hanno fatto maturare duri che la roccia.
    Buona giornata cara amica a presto,
    Tomaso

    RispondiElimina
  24. Buon giorno Giulia, è un piacere vedere una nuova visita,m sono passato al tuo interessante blog e mi sono messo tra i tuoi lettori, passero di nuovo per lasciarti un saluto e di sicuro l'amicizia virtuale ci unirà! almeno questo lo spero.
    Come avrai notato nello scorcio della mia vita che sono uno che non si arrende agli anni anzi con tutti voi mi date la forza di continuare.
    Spero che ripasserai ancora, ho molte cose in questo m omento che mi ricorrano annivesari bellissimi...
    Ora ti lascio un forte abbraccio,
    Tomaso

    RispondiElimina
  25. Ciao Tomaso, una bella storia la Tua,vivere con la guerra e il fascismo non credo sia stato facile per Te. Io fortunatamente sono nato nel 48, erano tempi decisamente più tranquilli e la guerra era alle spalle.
    Ti auguro un buon weekend Amico Tomaso.

    RispondiElimina
  26. Caro Adamus mi fa piacere di vedere che a tanti piacciono sentire come eravamo e come vivevamo! per questo pubblicherò tutti i capitoli. Vedrò l'intervallo da fare uno dopo l'altro,
    buona serata caro amico,
    Tomaso

    RispondiElimina
  27. Come promesso ho letto il primo capitolo.
    Hai dipinto il tuo paese con la penna nostalgica di un tempo dove la Dignità era la grande virtù
    della gente comune gente che lavorava duramente per assicurare una vita decente alla propria famiglia.
    Bello anche la storia che la comunità del paese provvedeva a riportare al proprio paese la salma dei più fortunati.
    Erano tempi duri, ma proprio per questa durezza gli animi erano più nobili. e tu caro Tomaso sei figlio di quella nobiltà

    Io sono nata il 12 Settembre dopo la guerra, ma i racconti che da piccola ho ascoltato dai grandi non discostano molto da questo tuo primo capitolo di vita vissuta.
    Grazie che condividi con noi non solo la tua vita ma anche il periodo storico del momento
    Ti abbraccio

    RispondiElimina
  28. Mi fa piacere cara Rosy, che sei partita dal capitolo uno, solo così si potrà veramente capire questa mia storia vissuta. Grazie cara amica.
    Tomaso

    RispondiElimina

Benvenuti qui cari amici e amiche, se poi volete lasciare anche solo un saluto, sarà sempre molto gradito. vi ringrazio con un sorriso:-)