Ora arriva ancora tanta pazienza la mia gamba dopo 7 settimane immobile E molto ridotta direi stecchita, devo subito iniziare a fare le fisioterapie per fare che i muscoli e le nervature siano tornate normale ma ci vorrà del tempo, io ne ho sopportate tante e sono sicuro che per il 4 ottobre quando faranno nuovamente i raggi speciali mi troveranno in perfetta forma.
Oggi inizio con questo post per farvi vedere il Signor Todero Luciano e signora, entrambi insegnanti in pensione, li ho conosciuti molti anni fa durante le mie vacanze a Sernaglia, amico di famiglia di mio fratello Tiziano con noi piano piano abbiamo avuto il piacere di conoscere questa copia di insegnanti che si prodigavano ad aiutare i figli dei loro amici a superare le difficoltà nella scuola. Lui aveva ed a tuttora l'obbi di scrivere poesie, poco tempo fa ho scoperto che mi aveva dedicato una poesia, ora sono qui che ve la faccio vedere. Aspetto da voi il vostro parere di come la giudicate.
Questa foto ci ritrae l'anno scorso alla festa del mio compleanno, con lui e la sua signora.
Dopo questa festa si interessò del mio blog e lesse tutti i miei racconti capitolo per capitolo.
Da li nasce la poesia che scrisse a febbraio 2012.
Un forte e sentito abbraccio a tutti/e con affetto.
Tomaso
Oggi abbiamo conosciuto Tomaso come scrittore:
Tomaso che di storie ne ha tante,
per la sua lunga vita da emigrante,
presto partito dal paese natio,
solo fidando in se stesso ed in Dio.
Certo allora la faccenda era seria:
emigrare oppure patir la miseria,
miseria nera ed ancora più truce
se la trovi là dove hai visto la luce
e dove aspettavi degna accoglienza.
Non fu così, lo accolse la partenza
per lidi ignoti per mondi lontani
a fare i lavori più duri e più strani
con il fardello, quello più pesante:
la nostalgia che ogni emigrante
si porta dietro della Patria ingrata.
Ma la vita, in fondo, ebbe fortunata,
dall’amore seguito della fida consorte
Danila che del suo cuore gli aprì le porte,
dai figli circondato con grande affetto
sotto, sia pure lo straniero tetto
collocato a Zurigo, sua città d’azione.
Ed ora scrive, con grande emozione,
la sua vita trascorsa, in terra straniera,
ma con il cuor che sempre anela e spera
di essere ancora di Sernaglia cittadino
da dove lo staccò, funesto destino.
Quando ritorna è grande la festa
che a Lui dintorno gioiosa si manifesta
con i parenti e gli amici più cari:
son bei momenti anche se rari
quando ritorna nel paese natale.
Ma ora in modo davvero eccezionale
alla penna affida le sue belle memorie,
affinché perdute non siano le storie
e le vicende di chi distante
la vita affrontò come emigrante
ed all’etere le affida, sicchè veloce
il mondo tutta la sua gentil voce
udire possa ed avere insegnamento
da chi il cuore sempre contento
ha saputo mantenere in ogni caso.
Per il tuo messaggio, grazie, Tomaso!
Con stima e simpatia. Luciano Todero
Col San Martino, 11 febbraio 2012
Tomaso che di storie ne ha tante,
per la sua lunga vita da emigrante,
presto partito dal paese natio,
solo fidando in se stesso ed in Dio.
Certo allora la faccenda era seria:
emigrare oppure patir la miseria,
miseria nera ed ancora più truce
se la trovi là dove hai visto la luce
e dove aspettavi degna accoglienza.
Non fu così, lo accolse la partenza
per lidi ignoti per mondi lontani
a fare i lavori più duri e più strani
con il fardello, quello più pesante:
la nostalgia che ogni emigrante
si porta dietro della Patria ingrata.
Ma la vita, in fondo, ebbe fortunata,
dall’amore seguito della fida consorte
Danila che del suo cuore gli aprì le porte,
dai figli circondato con grande affetto
sotto, sia pure lo straniero tetto
collocato a Zurigo, sua città d’azione.
Ed ora scrive, con grande emozione,
la sua vita trascorsa, in terra straniera,
ma con il cuor che sempre anela e spera
di essere ancora di Sernaglia cittadino
da dove lo staccò, funesto destino.
Quando ritorna è grande la festa
che a Lui dintorno gioiosa si manifesta
con i parenti e gli amici più cari:
son bei momenti anche se rari
quando ritorna nel paese natale.
Ma ora in modo davvero eccezionale
alla penna affida le sue belle memorie,
affinché perdute non siano le storie
e le vicende di chi distante
la vita affrontò come emigrante
ed all’etere le affida, sicchè veloce
il mondo tutta la sua gentil voce
udire possa ed avere insegnamento
da chi il cuore sempre contento
ha saputo mantenere in ogni caso.
Per il tuo messaggio, grazie, Tomaso!
Con stima e simpatia. Luciano Todero
Col San Martino, 11 febbraio 2012