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LETTORI FISSI

martedì 26 novembre 2013

MERCATINI DI NATALE

Carissimi amici e amiche
come ogni anno anche qui dove da poco
risiedo, la città ogni anno prima di Natale
organizza il suo mercatino, questo viene 
svolto all'interno del centro storico
nelle viuzze le bancarelle pieni di vari
oggetti fanno vedere le più strani cose
artigianali del posto qui sotto vi faccio
vedere qualche foto fatte da me 
solo per ricordo del Natale 2013.


 questa è una prova con il cellulare nuovo

le foto soprastante sono di giorno
quelle sotto fatte alla sera al buio







naturalmente non potevano mancare
questi due piccoli video clip


Vi auguro buon divertimento, non tutto è
venuto bene, specialmente alla sera le luci
facevano molti riflessi!!!
Un caloroso saluto il vostro affezionato amico.

venerdì 22 novembre 2013

RIECCO L'AMICO ILLARIO NUOVAMENTE

 Con l'arrivo della prima neve, voglio
farvi vedere le storielle dell'amico Illario

 come noterete il panorama è cambiato


STORIELLE E BARZELLETTE 2°


10. Nel medio Evo sta per essere eseguita l’esecuzione di un condannato. Tutto è pronto. Il recluso ha già salito le scale del palco quando arriva un messo a cavallo gridando: «Alt! Alt! E’ arrivata ora la grazia! Liberate il prigioniero!». Detto e fatto, l’uomo viene rilasciato. Appena liberato scende le scale dal soppalco e, mentre sta cercando di andare per i fatti suoi, arriva un nuovo cavaliere con un editto in mano e che urla: «Avete sbagliato! La grazia è per il secondo carcerato!». L’uomo, seccato, manifesta cosi il suo disappunto: «E adesso? Devo … rifare le scale?».

11. Il Sindaco, su parere della commissione edilizia, convoca un cittadino. Questi aveva presentato un progetto per la costruzione di una casa ad uso propria abitazione.
Il Sindaco esordisce: «Ecco …, noi vorremmo sapere come lei voglia dare a tutte le stanze una forma rotonda. Vede, secondo me e la commissione, ciò arrecherebbe tanto disagio nella distribuzione dei mobili, oltre ad un enorme spreco di spazio».
«Vede, signor Sindaco …», risponde l’interpellato, «ho preso questa decisione per ovviare alla richiesta di mia suocera: ella pretendeva che nella nuova casa, doveva esserci sempre un angolo per lei!».

12. Un paziente va dal medico con gli esami richiesti. Dopo aver valutato attentamente le analisi egli fa la sua diagnosi. Il malato ascolta un po’ perplesso il responso, poi obbietta: «Vede, dottore, lei è il terzo sanitario che mi propina una versione diversa sul mio stato di salute!».
Il medico tranquillizza il suo interlocutore: «Quando faremo l’autopsia, allora vedremo chi di noi tre avrà ragione!».

13. Un cliente entra in un ristorante ed ordina un piatto di minestra. Al momento d’essere servito nota che il cameriere tiene il pollice immerso nella fondina. E’ molto contrariato per tale atteggiamento, ma decide di soprassedere. Ma, non tace la seconda volta quando vede di nuovo il pollice dentro la porzione il purè di patate della seconda portata. Quasi furente chiede: «E’ mai possibile che per ben due volte lei intinga le dita nel mio cibo?». «Sa …», risponde l’interpellato, il dottore mi ha prescritto di tenere in caldo-umido il dito, essendo affetto da foruncolosi!».
L’avventore, ormai fuori di sé, gli grida: «Lo sa dove deve mettere il suo dito? Su quel posto!!!! Ha capito?».
Ed il cameriere: «Questo lo faccio quando sono in cucina, dove non mi vede nessuno, ma qui … non posso!».

14. Un tale esce miracolosamente illeso da un incidente stradale. Qualche giorno dopo viene coinvolto in un incendio della propria casa ed anche questa volta ne esce incolume tanto da chiedersi continuamente da dove arrivi tanta fortuna. Mentre meditando attraversa la strada, ecco sfrecciare una moto che lo sfiora di pochi centimetri, evitando di investirlo. Allora, quasi inveendo, sbotta:« Ma chi è questo qualcuno che protegge continuamente la mia vita?». Una vocina, quasi impercettibile, gli risponde: «Sono il tuo angelo custode». «Ah, sì? E quando mi sono sposato dov’eri? In ferie?».


15. In una casa di malati di mente sono scappate le “cocorite” dalla voliera.
Si aspetta l’imbrunire per cercare di recuperarle dal momento che erano tutte appollaiate sull’unico albero al centro del grande cortile. Il direttore fa salire su una scala uno dei malati in via di guarigione dandogli le direttive del caso. L’incaricato riesce ad agguantarne prima una gialla, poi una rossa. Il superiore, allora, gliene indica una dietro le spalle color verde. Ma lui, imperturbabile, risponde: «Ma, direttore, non vede che è ancora … cruda?».

16. Il dirigente di una casa di malati di mente, nota che, tra gli ospiti, c’è un certo interesse nel leggere un libro. Chiede ad un pensionato se la trama è bella. «Bellissima!», si sente rispondere. Gli domanda allora se può prestaglielo e l’altro: «Sicuramente! Però deve attendere ancora quindici giorni prima che arrivi il suo turno!». Finalmente riesce a mettere le mani sul tanto desiderato romanzo. Uno sguardo e … «Evviva! Evviva! Sono trenta giorni che cerco questo … elenco telefonico!».

17. Da una clinica psichiatrica sfugge al controllo un ricoverato. Questi, scambiando la lunga antenna della bandiera per il palo della cuccagna, sale fino in cima, poi incrocia le gambe come fanno i giocolieri del circo e lì rimane per ore.
Preoccupati di tale atteggiamento i medici ed il personale sanitario provano tutti gli argomenti per indurre il paziente a scendere, ma invano. Viene pure chiamato, come ultimo tentativo, il cappellano dell’ospedale il quale dapprima recita una preghiera, poi traccia un ampio segno di croce. In un lampo l’uomo scende.
Gli astanti si avvicinano, lieti che l’avventura sia finita nel migliore dei modi e chiedono al paziente come si sia persuaso a terminare questa bravata.
«Se sapeste quanta paura ho avuto quando quell’uomo vestito di nero mi ha fatto quel segno! O vieni giù, o ti taglio il palo …!».

18. Le tre persone della SS. Trinità ovvero Padre, Figliolo e Spirito Santo cercano un posto per andare in ferie. Il Padre esprime il desiderio di ritornare nel giardino dell’Eden, da dove è iniziata la storia dell’umanità. Il Figlio manifesta invece la sua intenzione di tornare in Palestina, dove è nato ed ha vissuto tutta la vita. Lo Spirito Santo, invece, suggerisce di andare in un posto nuovo, mai visitato. Ci pensa su e …: «Il Vaticano! Lì, sono sicuro di non aver mai messo piede!».

19. Correva l’anno 1946. Imperversava la campagna elettorale sul referendum: monarchia o repubblica? Un tale stava scrivendo a caratteri cubitali su un muro: “VIVA LA MON…..”. Si avvicina un carabiniere e gli posa una mano sulla spalla. Sorridendogli gli chiede: «Monarchico … vero?». Era nota a tutti la fedeltà dell’Arma al re. L’uomo si gira, guarda l’agente e con piglio sicuro e fiero risponde: «No, no….Veneto!».

20. Due coniugi, innamoratissimi, festeggiano il loro venticinquesimo anniversario di matrimonio. Lo sposino (si fa per dire) chiede alla moglie se in tutti quegli anni lei non abbia mai avuto qualche tentennamento verso altri uomini. Lei, un po’ contrita, risponde: «Sai … ti ricordi quella volta che avevi chiesto un prestito in banca e mai ti veniva concesso? Beh, dopo una mia visita al direttore, il mutuo ti venne accordato, vero? Ed il marito: «Certo che mi ricordo! Ancor oggi non so come ringraziarti di questa tua azione nei miei riguardi! Solo una donna innamorata ha potuto sacrificarsi a tal punto per il marito!». «Veramente …», prosegue lei, «anche quella volta che era in bilico la fornitura di arredamento per quel grande albergo nel Kuwait! Se non ti fosse stata assegnata, la nostra fabbrica rischiava il fallimento. Io mi recai dal progettista e dopo quella visita le cose si sistemarono, ricordi?». «Eccome se mi ricordo! Te ne sono veramente riconoscente! Dove si trova una donna che per ben due volte, per amore del proprio marito, si presta a simili ricatti?. Ti voglio doppiamente bene!».
E la moglie, incoraggiata dai lusinghieri apprezzamenti: «Ecco … però … dovrei confessarti ancora che … quella volta che ti eri messo in politica … e ti mancavano trecento voti … per diventare sindaco …».

Spero che vi siate divertiti cari amici e amiche
Un abbraccio forte e sentito con sincero 
affetto dal vostro amico di sempre.

martedì 19 novembre 2013

LA SARDEGNA DEVASTATA, AIUTIAMO CON CIÒ CHE POSSIAMO FARE

Non so dove incominciare, mi sento male,
al solo pensiero di quanto sta succedendo
nella nostra cara Sardegna, quando penso
alle tante vittime e a quanti stanno soffrendo,
io posso pregare perché questa tragedia
presto finisca.

Un abbraccio a tutti/e specialmente a tanti
amici e amiche blogger che sono colpite
da questa tragedia.

sabato 16 novembre 2013

POESIA DI MIO FRATELLO TIZIANO

Carissimi amici e amiche, oggi
voglio farvi vedere una poesia
di mio fratello Tiziano

MILLENOVECENTOTRENTA
(Sernaglia, 8 settembre 2011)

In quel lontano millenovecentotrenta,
in quella piccola casa, così contenta,
con gran meraviglia
si fece grande festa in famiglia:
dopo tre femmine era arrivato
il secondo maschio tanto desiderato,
ma con quel poco che c’era da mangiare,
un’altra bocca da sfamare!
Quel maschietto appena nato,
come il nonno vien chiamato
per rispettare la tradizione
di generazione in generazione.
Cresceva tanto in fretta
che in pochi anni salì in bicicletta,
non per giocar,
ma per recarsi a lavorar.
Che lavoro poteva mai fare
in quel tempo per la famiglia sfamare?,
Solo quello che pochi volevano far,
e il panettiere si mise a far,
così alla famiglia il pane non è mancato
tempi duri, ma l’appetito assicurato.
Ma un brutto mattino
la Patria lo chiamò a far l'Alpino,
la naia può esser dura
se l'affronti con paura,
ma se accetti la vita che ti aspetta
il tempo passa tanto in fretta;
dimostratosi buon soldato
dall'ufficiale fu ben guardato,
non avendo più il permesso limitato
un nuovo lavoro si è inventato,
con la sua fantasia
divenne il fotografo della compagnia,
la naia terminò
ed in paese con passione uno studio avviò.
Il fotografo voleva fare,
ma in quel tempo pochi si facevano fotografare,
poco tempo e il suo sogno era svanito,
e per mangiare in Svizzera è partito,
da fotografo a manovale,
situazione un po’ paradossale, ma lui non demordeva
e di tutto faceva.
Lo raggiunse fino là
la sua futura dolce metà,
Pochi anni passarono
e la loro famiglia formarono,
con l'arrivo della figlia darsi più da fare bisognava:
di domenica i matrimoni fotografava,
alla sera scuola guida insegnava,
con l'arrivo del maschietto si fermò
ed il meritato riposo arrivò.
La vita tanto in fretta volò
  finché un bel giorno nonno diventò.
Un po' girovago per il mondo se ne andò,
anche da pensionato non si e mai fermato, 
alle sfilate alpine ha partecipato,
ed a girovagare ha ricominciato,
benché ottant’anni sono passati,
il suo giovane animo non è cambiato.
Guarda caso …
questo è mio fratello Tomaso.


Mi ha molto commosso,
spero che a tutti voi vi piaccia
Auguro a tutti/e un buon fine settimana.
Un abbraccio forte a tutti/e il vostro amico. 

martedì 12 novembre 2013

RICORDATE L'AMICO ILLARIO


Carissimi amici e amiche certo che tutti
ricorderete Illario amico di mio fratello
Tiziano che ha lobby di scrivere racconti
e barzellette di vario tipo eccone qualcuna.


STORIELLE E BARZELLETTE 1°


1. Lungo la salita della chiesa del paese un ragazzo sta trainando con fatica un carretto carico di assi da lavoro. Un signore, impietosito per lo sforzo dell’adolescente, si ferma, abbandona la bicicletta al lato della strada ed aiuta a spingere il carico finché la strada non si spiana. Il giovane, riconoscente, si dilunga in mille ringraziamenti. A questo punto l’uomo commenta: «Perché non chiedi al tuo datore di lavoro di mettere nel carro una quantità minore di materiale?». Ed il giovane: «Sa, quando manifesto questo mio desiderio, il padrone mi risponde sempre: va’ là, va’ là … che par la strada te troverà sempre qualche “mona” che te aiuta!».

2. Il guardiapesca controlla quante trote ha un pescatore nella nassa e se risultano conformi al regolamento della società di pesca di cui è socio.
Poi, aiutandosi con un piede, apre un giornale piegato, steso a terra e così scopre altri tre grossi pesci. La guardia, ironicamente, chiede: «Allora … e questi?». Ed il pescatore: «Ma lei .. crede a tutto quello che c’è nel giornale?».

3. Due amici si ritrovano ed uno rimprovera l’altro: «Sai, mi avevi promesso che saresti venuto a trovarmi a casa mia, ma finora non ti ho ancora visto!». L’amico cerca di scusarsi: «Hai ragione, mi dispiace, ma ho dimenticato dove abiti». «Niente di più facile!», incalza l’altro. «Prosegui dritto per questa strada per circa 800 metri; quando troverai la piazza con la fontana, noterai sulla destra un condominio color marrone; entra nella galleria, prosegui fino alla scritta scala B. Con il gomito destro premi il campanello con il mio nome ed entra in ascensore; con il gomito sinistro premi il tasto del secondo piano. Quando arriverai io ti avrò già aperto la porta dell’appartamento, con il ginocchio spingerai l’uscio ed entrerai. Facilissimo vero?». L’altro rimane un po’ perplesso e gli risponde: «Non ho capito perché devo eseguire tutte queste manovre con i gomiti e le ginocchia …». E l’amico, di rimando: «Scusami … non vorrai venire a trovarmi con …le mani in mano?».

4. Il sergente sta valutando il grado di istruzione delle reclute. Con l’indice indica un soldato e gli grida: «Tu!». Di corsa egli esce dal plotone schierato e si presenta: «Alpino tal dei tali, …». Poi il sottoufficiale gli chiede: «Che cos’è questa?». Un po’ titubante, il milite risponde: «La bandiera!». E l’altro continua con le domande: «Che cos’è la bandiera? Ma tu lo sai cosa rappresenta la bandiera, vero?». Il soldato se ne sta zitto. Il graduato inizia a perdere la pazienza: «La bandiera rappresenta la Patria e perciò va amata, rispettata e difesa come tua madre!». E poi, con voce seccata e perentoria gli grida: «Vai al posto!».
Fa cenno ad un’altra recluta e ripete la domanda: «Che cosa rappresenta per te questa?». Ed il militare: Mia “jeia!”. Spazientito il sottufficiale: «Coooosaaaaa…?». «E sì, sergente … Prima ha detto che era la madre di Toni, Toni è mio cugino ed allora ea la è me “jeia”!».

5. Due alpini, terminata l’adunata, trovando tutti gli esercizi pubblici colmi di una ressa indescrivibile, si siedono sui gradini di una chiesa. Il “vecio” mette in mano al “bocia”10 euro.
Il “bocia” preleva pure lui dal proprio portafoglio 10 euro e si incammina verso un supermercato. Dopo circa un quarto d’ora, eccolo di ritorno. L’alpino “vecio” gli chiede: «Che cosa hai preso?».
E l’altro: «Sai … sono andato alla liscia, ho preso 19,50 euro di vino e 50 centesimi di pane.
«E adesso? Che cosa ne facciamo di tutto quel pane?», fu la risposta.

6. Due amici si incontrano. Uno non vuole sentire ragioni: «Da tanto tempo mi avevi promesso di venire a cena da me. Questa sera non mi scappi, conoscerai mia moglie e potrai gustare i manicaretti che solo lei sa preparare!».
Detto e fatto, si avviano. Dopo le presentazioni, la moglie prende da parte il marito e lo apostrofa: «Sei diventato matto? Oggi è il 26 del mese ed in frigorifero ho un semplice brodino. Cosa gli do’ da mangiare a questo ospite?».
Il marito, dopo averci pensato un momento, replica: «Guarda, facciamo così: Tu, ad un certo punto, con gran fracasso, rovesci un tegame. Poi ti presenti in lacrime in sala da pranzo piagnucolando che hai rovesciato l’arrosto. A questo punto faremo lo stesso la nostra figura: spiacenti e compunti mangeremo la minestrina!».
Mentre sono seduti a tavola aspettando la cena, il padrone di casa confida all’amico: «Sai … mia moglie è preoccupata per la prima portata: il brodo per la minestra non è eccezionale, ma in compenso ha in serbo un buon arrosto che sicuramente ti piacerà!
Non aveva ancora finito di parlare che dalla cucina si udì un gran rumore di pentole rovesciate, poi un gran silenzio. Il marito, fingendosi quasi furente, impreca: «Disgraziata! Hai rovesciato l’arrosto?». La moglie, compunta, risponde: «Magari! Ho … rovesciato il brodo!».

7. Due cannibali, padre e figlio, camminano lungo una spiaggia. Il giovane, vedendo una donna in bikini, chiede al padre: «Ho fame … non si potrebbe approfittare di questa occasione?». Il genitore cerca una scusa: «Sai … non vedi quanto è grassa … Con questo caldo, poi, non faremmo neppure in tempo a consumarla tutta!». Un centinaio di metri più avanti, stessa scena, stessa domanda. Il padre, però, questa volta risponde: «Non vedi quanto è magra e secca? Certamente non è nemmeno gustosa … lasciamo perdere!».
Al terzo avvistamento incrociano una ragazza ben tornita, né magra né grassa, insomma … ottimale. Il babbo è in imbarazzo, non sa come rispondere, ma alla fine ha un lampo di genio: «Vedi, figlio mio … andiamo a casa., mangiamo tua madre e questa … la teniamo!».

8. Il Papa, un vescovo ed un sacerdote noleggiano un aereo e si presentano alle porte del Paradiso. Vogliono conferire con il Padreterno circa le nuove regole del cristianesimo. Il Papa chiede udienza e San Pietro gli risponde: «Il Signore le fa sapere di essere tanto occupato da non poter ricevere nessuno!». Costernati per il rifiuto propongono al pilota dell’aereo di provare lui a farsi ricevere per capire il motivo di tale atteggiamento.
Il Signore Iddio lo riceve subito e gli chiede: «Che cosa desideri?». Ed il pilota: «Io proprio niente, ma vorrei sapere perché non ha voluto ricevere questi personaggi!». E Dio: «Ti hanno pagato il viaggio?». Il pilota: «Non ancora, ma … lo pagheranno!». E Dio, allargando le braccia: «Credere a questi … mah …! Sono 2000 anni che i va a schei par mi, ma mi no ho mai vist un euro!».

9. Un avvocato, dopo la sua requisitoria, riesce a far assolvere con formula piena il suo cliente dall’accusa di aver rubato una macchina. Mentre escono insieme dal tribunale il giurista chiede al suo assistito: «Dimmi la verità … l’automobile l’avevi rubata veramente?». E l’altro risponde: «Prima della sua arringa ne ero sicuro, ma ora … ne dubito fortemente!».

10. Nel medio Evo sta per essere eseguita l’esecuzione di un condannato. Tutto è pronto. Il recluso ha già salito le scale del palco quando arriva un messo a cavallo gridando: «Alt! Alt! E’arrivata ora la grazia! Liberate il prigioniero!». Detto e fatto, l’uomo viene rilasciato. Appena liberato scende le scale dal soppalco e, mentre sta cercando di andare per i fatti suoi, arriva un nuovo cavaliere con un editto in mano e che urla: «Avete sbagliato! La grazia è per il secondo carcerato!». L’uomo, seccato, manifesta cosi il suo disappunto: «E adesso? Devo … rifare le scale?»
Illario 

Spero che vi abbiate fatto qualche piccola risata,
se è così mi riservo di farvi vedere delle altre.

Un caro e affettuoso saluto a tutti il vostro amico. 

sabato 9 novembre 2013

UN BUON INIZIO DOPO LA BUFERA

Carissimi amici e amiche rieccomi!
Come vedete dopo la tempesta torna
nuovamente il sereno a farci sorridere.
È doveroso iniziare per ringraziare la
cara nonnAnna di questo bellissimo
premio fedeltà per i commenti!!!

http://nonnanna-linventafavole.blogspot.ch/
il premio lo passo a tutti i miei amici che
passano sempre a lasciarmi un saluto.
ringraziandovi felicemente vi lascio questo!
Ballando felice come questi pelosi!
Mi dispiace se per parecchio tempo
sono rimasto assente e non sono passato
da tutti voi, ma credetemi avevo una
testa che sembrava che mi scoppiasse.
In più non riposavo alla notte.
Spero di riprendermi al 100% la settimana
prossima,  se così sarà inizierò 
piano piano a farvi visita a tutti voi,
in tanto vi auguro una felice
settimana con un forte abbraccio

martedì 5 novembre 2013

COMMEMORAZIONE 4 NOVEMBRE

commemorazione del 4 novembre.
Carissimi amici e amiche, anche quest'anno
noi alpini del gruppo di Zurigo abbiamo
partecipato alla cerimonia per ricordare
tutti i caduti delle guerre e in particolare
quelli della prima guerra mondiale.
Causa il cattivo tempo entrando in chiesa
mi sono preso un malanno stava piovendo
a dirotto e come sempre avendo il gagliardetto
mi sono bagnato e preso il raffreddore.
Fortunatamente a messa finita ha smesso
anche di piovere cosi ho potuto fare
qualche bella foto di ricordo! Eccole.







 poi anche un bicchiere con le castagne


ecco sottostante un piccolo clip del coro
vi auguro un buon divertimento!!!
Un caro saluto dal vostro amico.