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LETTORI FISSI

venerdì 30 luglio 2010

IL VESTITO DELLA PRIMA COMUNIONE


BUON GIORNO AMICI ED AMICHE,

oggi mi sento in vena di raccontarvi una semplice storia.

Siamo negli anni difficili per tutti, 1937 - 1940, in un piccolo paese che vive a stento; il 90% degli uomini sono emigrati stagionali.
Una massaia per sbarcare il lunario cerca in tutti i modi di guadagnare qulche lira per i suoi cinque figli, facendo la lavandaia per i soldati alloggiati nei vecchi edifici delle scuole. La massaia lavava e stirava, utilizzando ed ogni minuto per il benessere della famiglia.
In quel periodo le scarpe costavano molto e i soldi non erano mai abbastanza.
Un giorno vidi quella signora con un vecchio copertone di bicicletta in mano, a un tratto chiamò uno dei bambini e gli misurò la pianta del piedino e con un vecchio coltello ben affilato ritagliò dei pezzi a forma di piedi; rimasi sorpreso quando vidi che stava lavorando con della vecchia tela di canapa e altri strani ritagli.
Due giorni dopo erano nati un paio di sandali. Fu una cosa geniale per tutta la famiglia, ne confezionò un paio, erano molto leggeri e ci si camminava comodamente.
Le voci si sparsero in fretta ed in paese tutti ne parlavano. Ogni giorno andavano a chiedere alla signora se poteva farne anche per loro e le portavano vecchie stoffe di tutti i tipi. La signora andò da un vecchio calzolaio e gli chiese se poteva avere una vecchia forma di ferro, quella dove si appoggiano le scarpe per ripararle. Il calzolaio guardò nel suo magazzino e le regalò uno di quei ferri. Ricordo come fosse ieri che la donna era felice. Aveva trasformato la piccola stanza dove viveva in un vero laboratorio pieno di forme e misure varie di piedi. Non aveva mai tempo per riposare; quel lavoro le dava una certa sicurezza per i suoi cinque figli.
Un giorno arrivò una signora considerata in paese una persona benestante, portò un pacco con della stoffa e disse: - Maria, guarda se con questa stoffa puoi fare un bel paio di sandali per me e le mie figlie.
Maria, che era il nome della signora che eseguiva questi lavori, esaminò attentamente la stoffa e disse: Tutto si può fare, ma questa stoffa non è duratura; se lei accetta io mi prendo questa staffa e le metto della tela molto resistente e di sicuro verrà bene.
La signora rispose che per lei andava bene.
Maria guardò quella stoffa e vide che era un pezzo molto grande e che forse avrebbe potuto realizzare qualcosa di molto importante.
In paese intanto si stavano facendo dei preparativi per i bambini, perché dopo qualche settimana ci sarebbe stata la prima comunione e tutti pensavano al vestito per i comunicandi.
Detto e fatto, Maria prese il bambino e si recò dal vecchio sarto che in paese faceva di tutto e gli chiese se la stoffa sarebbe bastata per un piccolo giubbino e un paio di pantaloni per il suo banbino che avrebbe fatto la prima comunione. Il sarto prese le misure e con diverse giunture quasi invisibili gli confezionò un vestitino carino. Venne il giorno della prima comunione e anche un povero bambino fece una gran bella figura.
Questa storia sembra una favola, ma è una storia vera.
Ve lo può testimoniare quel bambino,
Perché quel bambino ero io.


23 commenti:

  1. Un un altro frammento di vita vera, vissuta, che mette a nudo un' anima semplice, genuina, pura e trasparente come poche.
    Al di là di qualunque retorica, sono onorato di averti come amico.

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  2. Che bello Tomaso, brava la tua mamma
    e il tuo racconto ci fa capire tante cose, che oggi sono sparite
    Ti ringrazio di aver condiviso con noi un pezzo di vera storia vissuta.
    Ti abbraccio
    ciao

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  3. In poche parole caro guardiano mi hai fatto capire che la vera amicizia è quello che ci aiuta ad essere sereni sapendo che ci sono amici come te.
    Lascia che ti dica che onorato lo sono io di averti come amico.

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  4. Guardando questi commenti la mia mente vede come in filmato che scorre vedo molti episodi che non avrò mai tempo per raccontarli.
    Sono felice cara Rosy che tu abbia apprezzato questo spezzone dei miei ricordi,
    Un abbraccio infinito,
    Tomaso

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  5. Bellissimo racconta caro Tomaso, e come te lo ricordi bene!
    Veramente le esperienze vissute da bambini sono indelebili, nel bene e nel male...
    Grazie per questa condivisione caro amico, ti auguro un'ottima serata!

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  6. Caro Sirio, è vero che quando si ha una certa età ci ricordiamo di tutte le cose vissute nella giovane età, e ti dimentichi facilmente quelle recenti. Questo lo dico per esperienza non so spiegarmi il perché.
    Un caro saluto caro amico,
    Tomaso

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  7. Ho letto con molto interesse e quasi con commozione.
    E' bella questa tua condivisioni di attimi "immensi" con tutti noi.
    ciaoooooo

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  8. Sei poeta escrittore, oltre che uomo di grande cuore.
    Onorata di averti incrociato nella mia strada!

    Susi

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  9. Ciao Tomaso,

    adoro leggere queste preziose testimonianze di vita,è un pò come guardare vecchie foto,mi ci perdo,osservo tutti i dettagli, in ammirazione e con rispetto e consapevole che c'è sempre qualcosa da imparare !
    Grazie per questo tuo bel racconto,ricordo d'infanzia.

    Un caro saluto

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  10. Felice sabato e strepitosa domenica caro Tomaso.
    Fenice

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  11. Che bello questo racconto della tua infanzia! Mi ha fatto commuovere.
    Complimenti Tomaso e saluti affettuosi.
    Giovy
    p.s.
    Scusa se uso l'account di Antonio, ma non è ho uno mio.

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  12. @ a Carla...

    @ a Kimmi...

    @ a Alessandra...

    @ a Fenice...
    Carissime amiche sono veramente commosso, credetemi
    la vostra visita mi sprona ha ricordare tanti simili episodi non mi basterebbe tutta la vita per raccontarli.
    Le vostre parole troppo grandi per quello che sono,
    io che presto raggiungo un bellissimo traguardo, 80 anni, sono semplicemente un vecchietto che con l'aiuto di tutti voi mi tengo in forma e non mi permetto di lasciare invecchiare la mia mente.
    Come vedete sono sempre io che ringrazio tutte/i voi.
    Un forte e sincero abbraccio ha tutti voi,
    Tomaso

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  13. Cara Giovy che piacere sentirti qui da me,
    credimi sono commosso non avrei creduto che piacesse tanto questo mio piccolo racconto della mia infanzia.
    Per conto che hai usato il nome di Antonio non ha nessuna importanza.
    Ha presto cara amica,
    Tomaso

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  14. tomaso.....davvero sembra una favola ew invece altro non è che la realtà.....buon fine settimana
    Annamaria

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  15. Grazie cara Annamaria di essere nel mio spazio per sentire un mio racconto della mia infanzia.
    Auguro anche a te un buon fine settimana un forte abbraccio,
    Tomaso

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  16. Racconto tenero e delicato come la tua infanzia, caro amico. Sono proprio gli anni della fanciullezza quelli che determinano per sempre il destino di un uomo, la sua felicità o la sua infelicità; sono proprio le attenzioni e le coccole ricevute da piccoli che favoriscono lo sviluppo armonioso della personalità e che pongono le basi durature per un'esistenza piena, sicura e serena. Tu hai avuto una bellissima infanzia, una madre splendida e...si vede, caro Tomaso!

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  17. Caro Pino ti ringrazio delle tue belle parole che hai scritto sulla mia infanzia di certo quello che ho imparato non lo dimenticherò mai! Rispetto per gli altri e l'onestà che mi ha sempre seguito nella vita.
    Buona domenica caro amico.

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  18. Che bel racconto, Tomaso! Che brava mamma che hai avuto!Oggi i ragazzi hanno tutto e non lo apprezzano , non sono mai contenti...Ammiro molto anche la tua sincerità
    Buon fine settimana
    erika

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  19. Tomaso,una storia semplice,la tua,che mi ha fatto emozionar:se avessimo tutti un po più di saggezza e meno superficialità,troveremmo interessante raccontare storie simili,perchè non sempre tutto era facile,almeno ai miei e ai tuoi tempi,mal'ingegno,l'operosità,il gusto per le cose della vita faceva nascere miracoli autentici.
    Sono felice di averti conosciuto.

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  20. Cara Erika, mi ha fatto molto piacere la tua visita, ti posso assicurare che ogni visita mi da una forte energia è un nettare che mi aiuta nei momenti difficili della vita come sai sono con gli anni avanti e la vita ci da sempre preoccupazioni e io con i contatti se anche virtuali mi sento giovane e la mia mente è chiara e ricordo quei momenti difficili della vita, dico a me stesso sei molto fortunato! un grazie ha tutti/e voi, un abbraccio infinito, Tomaso

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  21. cara Chicchina vedo che sei nuova qui da me,oggi ho una ragione in più per essere felice, mi ha fatto piacere sentire il tuo commento di quel mio ricordo di vita molto difficile che ora posso raccontare mi sento tanto fortunato che ho il cuore alle stelle credetemi se anche questi piccoli contatti virtuali hanno un potere straordinario, non mi resta che dire grazie!
    Un abbraccio forte con un augurio di buon fine settimana, Tomaso

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  22. Capitata per caso nel tuo blog, questo è stato il primo post che ho letto e ti confesso che sono stata molto colpita dal tuo racconto, molto tenero e vero nella sua semplicità.
    Credo che tu abbia molto da condividere con i tuoi lettori e sono onorata di diventare uno di questi. Vado subito ad iscrivermi fra i sostenitori del tuo blog.
    A presto.

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  23. Ciao Krilù oggi sono contento il caso che ti ha portato qui da me e che ti sei messa trai miei frequentatori mi ha fatto subito passare da te, e ho fatto quello che hai fatto tu.
    Ho visto che ami la montagna e hai un blog semplice e bello, io spero che con il tempo tu possa trovare del tempo per conoscere meglio questo vecchietto che grazie ha tutti voi mi sento sempre giovane.
    Sulle etichette! "la mia vita" troverai la mia storia di una gioventù molto difficile, ho voluto far vedere hai quelli che in quel periodo non c'erano ancora.
    Augurandoti una buona giornata ti abbraccio fortemente,
    Tomaso

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Benvenuti qui cari amici e amiche, se poi volete lasciare anche solo un saluto, sarà sempre molto gradito. vi ringrazio con un sorriso:-)