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lunedì 26 gennaio 2009

Ecco un nuovo capitolo della mia vita capitolo 9

NONO CAPITOLO L’EMIGRAZIONE
Nel maggio 1955 partii per la Svizzera, fui anche felice perché li avrei trovato la mia cara fidanzata furono giorni difficili special-mente per me, il lavoro nei cantieri edili non era ciò che avrei voluto fare, ma con la forza della grande volontà andai avanti, la mia fidanzata lavorava in un grande ristorante come aiutante cuoca il suo lavoro iniziava alle 9 al mattino e terminava verso 21,00 io andavo sempre a prenderla per accompagnarla dove aveva una camera da una famiglia privata, parlavamo sempre di come si avrebbe potuto programmare la nostra vita, erano momenti molto difficili da una parte sognavo di tornare in Italia ma per ragioni finanziarie dovevo stare in Svizzera dove si guadagnava molto di più, cosi potei finire di pagare le tratte del mio impianto di laboratorio fotografico. Alla fine di ottobre io rimpatriai il mio permesso di lavoro era scaduto, mentre la mia fidanzata aveva il permesso annuo cioè rinnovabile ogni anni, per i stagionali era un’altra cosa bisognava avere un contratto nuovo ogni stagione, in Italia ripresi a fare ciò che facevo prima, ma la mia volontà era cambiata, pensavo alla mia fidanzata, era doloroso pensare di dover ripartire da zero, avevo visto che forse per un po’ di anni avrei potuto cercare di avere un lavoro fisso a Zurigo ma non era facile, l’inverno passò con il solito lavoro foto ai emigranti che tornavano alle loro manifestazioni , matrimoni battesimi prime comunione ecc. passato l’inverno ricominci-ava le partenze, io non ricevette nessun contratto per ritornare a Zurigo, in marzo parti lo stesso, arrivai a Zurigo cera la mia fidanzata che mi aspettava, solo quello mi dava una certa gioia, mi misi a cercare un lavoro trovai molta difficoltà, non mi arresi facilmente dopo vari tentativi trovai un lavoro da giardiniere, un lavoro per me tutto nuovo, cera solo la grande volontà di riuscire il mio datore di lavoro mi diede una bicicletta con la quale andavo nei diversi giardini privati delle ville dove si doveva preparare il giardino, alla sera mi dava l’indirizzo dove lui al mattino iniziava il suo lavoro era in giardiniere artigiano ero solo io l’operaio, imparai molte cose il datore di lavoro mi disse che ero bravo e che mi avrebbe fatto il contratto anche per l’hanno prossimo, non era questo quello che io desideravo, io volevo un lavoro con un permesso annuo dove sarei potuto restare sempre in Svizzera, non chiedevo dei miracoli ma solo fare una famiglia, con la quale rimanesse sempre unita. Tutte le sere mi trovavo con la mia fidanzata, già si programmava il nostro matrimonio, Arrivava l’autunno la mia fidanzata chiese il permesso di avere tre mesi di libero per l’inverno, Lo ottenne, era il 1956 avevamo già deciso il giorno del nostro matrimonio, il 24 gennaio 1957, Lo stesso giorno del suo compleanno, io ero un po’ preoccupato io volevo a tutti i costi un permesso annuo, cercai in un grande laboratorio fotografico ebbi un colloquio con il direttore, Mi fece vedere il laboratorio rimasi a bocca aperta vedere quella grande attrezza-tura erano in due tecnici che lavoravano mi fecero delle domande il direttore capi subito che ne capivo molto di camera oscura, mi fece un appunta-mento fra due giorni forse mi disse che poteva procurarmi il permesso di lavoro, io ero con il mio cuore alle stelle quando raccontai questo alla mia fidanzata, due giorni dopo mi recai per sapere come sarebbe andato per questo favoloso permesso, rimasi di ghiaccio quando mi disse che la polizia degli stranieri gli avevano negato il permesso, perché questo era un lavoro tecnico, per questo non lo ottenni, la mia preoccupazione era che non avrei mai fatto l’emigrante lasciando la mia sposa in Italia e io emigrare come stagionale, ricordavo un mio cognato che andava tutti gli anni all’estero e vedevo mia sorella sempre triste. Arrivò dicembre assieme ritornammo in Italia, tutto andò come organizzato, il 24 gennaio 1957, Fu celebrato il nostro matrimonio nella chiesa di Falzè di Piave fu una festa indimenticabile, "ecco alcuni foto fatte quel giorno" Come viaggio di nozze andammo ha far visita alle amiche della mia sposa. Capriana in paese nel trentino nella Val di Fiemme cera 50 centimetri di neve faceva molto freddo quasi 20 gradi sotto zero ma eravamo felici, dopo circa un mese già ci preparavamo per ritornare in Svizzera. La mia sposa, cioè Danila aveva il suo lavoro sicuro, io invece avevo solo la grande e buona volontà di trovarmi un lavoro stabile, se anche sapevo che non era facile.
Continua

7 commenti:

  1. daiii che bel post^^.. questo è uno dei migliori^^.. bellisisme le foto e le parole..

    grandeeeee un bacino

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  2. Tu cara Vane sei sempre la prima a notare i miei post.
    Un grazie infinite mia cara amica.
    Tomaso

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  3. Tommaso, ma che belle queste tue storie e che bei ricordi...allora auguri posticicipati per il vostro anniversario di matrimonio.

    Poi trovasti lavoro?
    Dai continua...

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  4. Sta pranquilla cara Rosy continuerò voglio far sapere
    cosa vuol dire fare l'emigrante a quei tempi tanti mestieri senza una vera qualifica.
    Arriverà anche la qualifica
    che rimarrò per 28 anni sullo stesso posto.
    Un buon giorno con un abbraccio,
    Tomaso

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  5. Buongiorno Tomaso..davvero bello leggere il tuo passato che come una finestra aperta proietta a noi nel presente la tua vita.
    Bellissime le foto e grazie per condividerle con noi.
    Un abbraccio.

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  6. Un grazie a te cara Calliope della tua visita!

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  7. Ciao Tomaso.
    Concordo anch'io con Vane

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